09/09/2011
A PARTIRE DA VIRGILIO. Gli alberi nel paesaggio agrario italiano
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Il secondo libro delle "Georgiche" è dedicato agli alberi. Virgilio inizia proprio dalla distinzione tra le piante che non abbisognano della cura dell'uomo, e quelle che invece che l'esperienza dell'agricoltore ha piegato a beneficio della comunità. La storia degli alberi nel paesaggio agrario italiano sembra partire da quei versi, da quando cioè gli alberi assumono una funzione cardine nella produzione, nell'organizzazione del territorio, nella relazione tra cultura e natura. Giuseppe Barbera, docente di Colture arboree all'Università di Palermo ed autore di "Abbracciare gli alberi", ci conduce lungo due millenni di storia degli alberi attraverso fonti diverse - dalla letteratura alle arti visive, dai trattati di agraria agli studi sul paesaggio - per dimostrare come, dalla salvezza degli alberi dipenda la sopravvivenza della nostra cultura.
Servizio di navetta APAM: partenza da Piazza Sordello ore 17.00, ritorno da Bosco Virgiliano ore 19.30.
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Italiano
Giuseppe Barbera parla di alberi in mezzo agli alberi del Parcobaleno; lo fa intervallando le sue considerazioni sul loro ruolo e sulla loro importanza con una fittissima e variegata serie di citazioni, che mescolano letteratura, scienza, arte e cinema: Cecov, Rigoni Stern, Calvino, Flaubert, Pirandello; poi i classici: non solo Virgilio, ma anche Plinio, Seneca, Lucano; citazioni cinematografiche, da "Zabriskie Point" ad "Avatar" e musicali, con i Beatles; esempi tratti dall'arte pittorica, come Botticelli o Giorgione. Immagine dopo immagine, nome illustre dopo nome illustre, Barbera parla di paesaggio e di paesaggi, di boschi e di una serie di alberi per lui particolarmente significativi: l'albicocco, il fico d'india, il mandorlo, l'olivo.