09/09/2011
IL FOLK DEL GREENWICH VILLAGE
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Carolyn Hester è una delle figure di punta del movimento folk esploso nei '60 al Greenwich Village di New York. Sostenitrice del movimento per i Diritti Civili, la Hester è responsabile anche dell'esordio discografico di un Bob Dylan appena diciannovenne, che la folk singer volle come chitarrista/armonicista sul suo primo disco per la Columbia. Tra i suoi album ricordiamo "Carolyn Hester", "At town hall", "Magazine", "Warriors at rainbow", "Texas songbird". Sul palco di Festivaletteratura, accompagnata dalle figlie Amy e Karla, la Hester terrà un concerto durante il quale riproporrà materiale del periodo d'oro del Greeenwich, nuove canzoni e alcuni brani di Dylan.
Carolyn Hester: chitarra; Amy Blume: basso; Karla Blume: chitarra, piano.
Carolyn Hester: chitarra; Amy Blume: basso; Karla Blume: chitarra, piano.
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Italiano
La musica folk è una combinazione di pochi elementi, un matrimonio - ancora felice dopo tanti anni - tra il legno delle chitarre e la passione per e nelle parole, specchio dei tempi e dei luoghi dove queste sonorità hanno messo le prime radici. Il Greenwich Village di New York è stato negli anni '60 uno dei centri creativi più noti e vivaci, da cui la passione e la protesta incarnate nel folk sono partite per un viaggio non ancora concluso. Con lo spirito e la voce intatta dagli anni in cui fece entrare un giovanissimo Bob Dylan nella propria band, Carolyn Hester ha portato per mano il pubblico del Festivaletteratura attraverso un sentiero pieno di ricordi come di tracce ancora fresche, lasciando l'impronta dell'universo americano, melting pot unico del sentimento popolare.
La performance è quella del cantastorie, dove la musica non conosce pause, anche durante il racconto che unisce ogni brano a quello successivo. La chitarra della Hester, sua «amica da trentacinque anni», ricrea l'atmosfera del concerto all'aperto, stabilendo quello stesso tipo di intimo contatto tra artista e ascoltatori anche dal palco del Teatro Bibiena. Un'atmosfera che poco a poco diventa quasi familiare, informale e così più vera.
Familiare è anche il legame tra la cantante di origni texane e chi le è di supporto in questa nuova tappa della sua avventura di musicista e non solo: sono infatti le sue figlie, Karla ed Amy, ad accompagnarla, rispettivamente al piano e al basso. Una formazione ridotta all'essenziale, come essenziali, primari e perciò insostibuili sono i bisogni cui il folk risponde. Forse per questo, lo stimolo a preservare il proprio impegno, dal lato dell'artista, continua a scorrere nelle vene di Carolyne Hester.
O forse, «the answer is blowin' in the wind».
La performance è quella del cantastorie, dove la musica non conosce pause, anche durante il racconto che unisce ogni brano a quello successivo. La chitarra della Hester, sua «amica da trentacinque anni», ricrea l'atmosfera del concerto all'aperto, stabilendo quello stesso tipo di intimo contatto tra artista e ascoltatori anche dal palco del Teatro Bibiena. Un'atmosfera che poco a poco diventa quasi familiare, informale e così più vera.
Familiare è anche il legame tra la cantante di origni texane e chi le è di supporto in questa nuova tappa della sua avventura di musicista e non solo: sono infatti le sue figlie, Karla ed Amy, ad accompagnarla, rispettivamente al piano e al basso. Una formazione ridotta all'essenziale, come essenziali, primari e perciò insostibuili sono i bisogni cui il folk risponde. Forse per questo, lo stimolo a preservare il proprio impegno, dal lato dell'artista, continua a scorrere nelle vene di Carolyne Hester.
O forse, «the answer is blowin' in the wind».