06/09/2012
STORIE NORDICHE AD ALTA TENSIONE
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«La capacità di uccidere è un tratto comune a tutti gli esseri umani. Possiamo coglierne il riflesso nei nostri sogni e nelle nostre fantasie più audaci. Ciascuno di noi porta in dote una massiccia dose di violenza, ma la maggior parte delle persone è in grado di tenerla a bada». Alexander e Alexandra Ahndoril, in arte Lars Kepler, interpretano l'ala più dura del giallo svedese: nei loro romanzi si mescolano omicidi efferati e misteriosi personaggi dai poteri soprannaturali, creando un'atmosfera da thriller psicologico all'interno di una trama d'azione. Autori di alcuni bestseller internazionali ("L'ipnotista", "L'esecutore", "La testimone del fuoco"), incontrano il giornalista Luca Crovi.
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Sarà candidato agli Oscar il film tratto dal libro "L'Ipnotista", il giallo scritto da Lars Kepler, pseudonimo dei coniugi svedesi Alexander e Alexandra Ahndoril. L'annuncio è stato dato giovedì sera al Teatro Ariston, quando i due sono stati intervistati dal giornalista Luca Crovi che, alternando battute a domande pertinenti, ha saputo stimolare pubblico e autori, creando un'atmosfera 'nordica' solo sulla carta. E ad essere svelata è stata anche la scelta dell'iniziale anonimato da parte degli autori, dovuta a un mix di follia, gioco, stimolo della propria creatività ma anche esigenze di privacy. E proprio quest'ultimo fattore è venuto meno nel momento in cui un giornale ha svelato gli autori che si celavano dietro il nome di Lars Kepler: casa assediata dai reporter, prime pagine e addio all'anonimato, ma senza grossi rimpianti. Un'esigenza nata soprattutto per tutelare la famiglia, aspetto molto presente nei romanzi ad alta tensione di Lars Kepler. «Per noi è molto importante, all'interno di un sistema familiare ci sono legami forti ma anche gelosie e segreti, aspetti che meritano di essere raccontati e svelati. E poi per noi la società stessa è una grande famiglia, dove interagiscono le stesse dinamiche» ha spiegato Alexandra, che ha anche concesso al pubblico una dimostrazione 'live' dell'accento finnico del personaggio principale del romanzo, aspetto insolito (ma voluto) in quanto tratto peculiare dell'eroe.