07/09/2012
UN ASSAGGIO DI BRIDGE
2012_09_07_070
dagli 11 ai 16 anni
Evento ripetuto
Che cosa vi viene in mente se parliamo di coppie, di uno che a un certo punto prende coraggio e fa una dichiarazione, e dopo la dichiarazione si arriva a un contratto? Un amore coronato dal matrimonio? Macché, qui si fa sul serio! Stiamo parlando del bridge, un gioco di carte praticato da quasi due secoli. Non pensate però al bridge come a uno di quei giochi noiosi fatti solo per ammazzare il tempo. Nel bridge c'è la carta d'attacco, c'è il morto, ci sono i difensori, insomma: è un vero e proprio gioco d'azione, tanto che è stato riconosciuto dal Comitato Olimpico come una disciplina sportiva. Che cosa aspettate? Venite a provarlo! A cura di Giovanni Rebecchi. In collaborazione con Associazione Bridge Mantova.
Che cosa vi viene in mente se parliamo di coppie, di uno che a un certo punto prende coraggio e fa una dichiarazione, e dopo la dichiarazione si arriva a un contratto? Un amore coronato dal matrimonio? Macché, qui si fa sul serio! Stiamo parlando del bridge, un gioco di carte praticato da quasi due secoli. Non pensate però al bridge come a uno di quei giochi noiosi fatti solo per ammazzare il tempo. Nel bridge c'è la carta d'attacco, c'è il morto, ci sono i difensori, insomma: è un vero e proprio gioco d'azione, tanto che è stato riconosciuto dal Comitato Olimpico come una disciplina sportiva. Che cosa aspettate? Venite a provarlo! A cura di Giovanni Rebecchi. In collaborazione con Associazione Bridge Mantova.
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Italiano
Bridge. Può sembrare un marchio di un prosciutto o di un formaggio; potrebbe anche sembrare il nome di un qualche monumento famoso, e invece si tratta di un gioco di carte. Anzi non è un semplice gioco, viene considerato uno sport addirittura a livello olimpico. Come sport è piuttosto complicato, ma oggi Giovanni Rebecchi con la sua pazienza infinita e la sua voce coinvolgente, è riuscito a spiegarne i fondamentali ai bambini presenti, che si sono dimostrati interessati e partecipi. Innanzitutto la cosa più bella è che si gioca a coppie, due coppie per ogni tavolo e ogni giocatore è rappresentato da un punto cardinale. Quindi il giocatore 'nord' gioca con il 'sud' e l''est' con l''ovest'. Si gioca con un normale mazzo di carte francesi, senza jolly: la carta con valore più alto è l'asso, seguito dal re, dalla donna, dal fante... Ogni giocatore ha tredici carte. Il gioco comincia quando il giocatore 'ovest' mette una carta sul tavolo; da quel momento tutti devono rispondere con una carta dello stesso colore e seme, se non sono in possesso di tali carte, ne devono scartare una a caso, che però non verrà conteggiata alla fine. Vince il giocatore che fornisce la carta con valore maggiore e si aggiudica la 'presa'. Alla fine della partita si contano le prese di ogni coppia e chi è riuscito a farne di più vince. Durante l'evento i ragazzi hanno giocato varie partite e ogni volta Giovanni ha introdotto una variante, come la briscola o il 'morto'. Ovviamente il morto non è un giocatore a cui viene sparata una pallottola in testa, semplicemente è un partecipante che viene eliminato e diventa la pedina del suo compagno, il quale è l'unico in grado di decidere le carte che può mettere. Finito di giocare Giovanni ha spiegato lo sport del Bridge alle olimpiadi. Concluso l'evento i ragazzi sono tornati a casa pronti a sfidare i propri parenti in un' appassionante partita di Bridge.