05/09/2013
ANTOLOGIA
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L'antologia, con il suo peso anche fisico, ci ha accompagnato a lungo sui banchi di scuola. Brani letti ad alta voce in classe, subiti come compiti a casa, spunto per andare a leggere i libri degli autori citati o magari per evitarli per sempre. Come tutte le cose basate su scelte ed esclusioni, non è facile compilare una proposta di letture rivolte agli alunni delle scuole superiori. A Festivaletteratura abbiamo pensato di rimettere la scelta nelle mani dei destinatari: quali autori, racconti, brani, libri sceglierebbero per la 'loro' antologia? Ne discuteranno con i diretti protagonisti Beatrice Masini, scrittrice, traduttrice, responsabile editoriale, e Paolo Piccirillo, scrittore e lettore. I ragazzi dei gruppi di lettura di Mantova, Mirandola, Carpi e Rimini daranno il via alla discussione, con le scelte raccolte prima del Festival. Impagina l'antologia Simonetta Bitasi.
Sulla necessità di cambiare si sono trovati d'accordo gli autori Paolo Piccirillo e Beatrice Masini. Ad accumunarli c'è l'amore per i libri e l'attenzione che rivolgono ogni giorno verso i lettori più giovani, spesso oppressi dalle imposizioni di genitori e insegnanti. A fare da tramite tra gli autori e il pubblico (costituito anche dai ragazzi dei gruppi di lettura delle biblioteche di Mantova, Carpi e Rimini) ci ha pensato l'esperta Simonetta Bitasi, che ha coinvolto tutti i ragazzi con lo scopo di costituire una nuova antologia.
«L'antologia è qualcosa che vale in sè, per sè, e che duri nel tempo».
I ragazzi non hanno avuto dubbi sulle caratteristiche della loro personale antologia che riunisca brani di vario genere: dai gialli e dai classici, ai libri contemporanei e alle saghe, non escludendo i libri umoristici. Non sono mancate, però, le discussioni e gli interventi volti a dare una dimostrazione della voglia che i ragazzi hanno di proporre qualcosa che li rappresenti a pieno, qualcosa di vivo (e vivibile!) che sia uno specchio del società in cui vivono. L'entusiasmo che i giovani riescono a dimostare nei confronti dei libri e che si augurano di poter trasmettere a coetanei ma, prima ancora, ai genitori, rendendosi così portavoce dell'amore per la lettura.
«Per capovolgere le cose e immedesimarsi in esse, bisogna prima creare queste cose e prima ancora leggerle»