05/09/2013

DEDICATO A GADDA

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«La complessa ricchezza linguistica e tematica dell'opera gaddiana, così visceralmente composta e tramata, e sardanapalesca, e pantagruelica, continua a sollecitare una pluralità di letture, a diversi livelli, lungo differenti parametri, secondo i più svariati presupposti e pregiudizi (...). Addirittura, i mirabili 'disegni milanesi' dall'"Adalgisa" alla "Cognizione del dolore" possono presentarsi ai nuovi lettori d'oggi come una disperata morfologia crepuscolare-espressionistica della decadenza della borghesia illuministica e poi romantica e poi nazionalistica (e sempre patriottica) in Lombardia» (Alberto Arbasino). Un omaggio gaddiano a tre voci più una, a quarant'anni dalla scomparsa dell'Ingegnere: intervengono Paola Italia, tra le curatrici delle recenti riedizioni delle opere gaddiane; Federica Pedriali, responsabile del "The Edinburgh Journal of Gadda Studies"; Hans Tuzzi, autore di "Vanagloria".
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Italiano
Un piacevole dialogo su Gadda in un anno gaddiano di particolare importanza che è stato e sarà occasione per numerose pubblicazioni di testi inediti e riedizioni di titoli centrali nella produzione letteraria dell'ingegnere.
E' stato detto che Gadda ha scritto non diverse opere ma un unico grande romanzo che parla di sé. È vero, afferma Paola Italia, puntualizzando però che in nessuna delle sue opere l'autore si inserisce esplicitamente,  come personaggio. O meglio, un caso esisteva: è il Carlo Emilio Gadda che compare nella redazione provvisoria dell'"Incendio di via Keplero", significativamente eliminato nella versione definitiva.
 
Hans Tuzzi non è tra i 'figli dell'ingegnere' perché di questi non ce ne sono: chiunque abbia tentato di scimmiottare linguisticamente lo scrittore ha fallito. Numerosi i 'nipotini', invece, e Paola Italia annovera Hans Tuzzi tra questi, a luce della feroce presa in giro della borghesia sviluppata nel suo recente "Vanagloria".
Certi scrittori, dice Hans Tuzzi, partono, nella stesura di un opera, dall'invenzione e dall'affabulazione romanzesca, altri dalla definizione di una propria estetica: se Manzoni parte da una definizione contenutistica della propria estetica, Gadda fonda la propria scrittura sulla preventiva definizione dei propri mezzi estetici attraverso la delineazione di una lingua che sia una personale rappresentazione del mondo. Per Gadda la letteratura è «trasformazione alchemica delle varie realtà naturali» in un caleidoscopio di metafore che danno vita a uno sguardo su un reale in continua e sempre nuova rifioritura. A chi definiva barocca la sua scrittura Gadda rispondeva che «barocco è il mondo» e il suo stile non faceva che rispecchiare questo trionfo vitalistico valorizzando ogni piccolo oggetto della realtà, in un gioco di combinazioni binarie, da un lato svilenti e dall'altro riqualificanti, tra oggetti animati e non, organici e inorganici. Il topazio e l'opale trafugati nel "Pasticciaccio" non restano quindi semplici gioielli, muti per quanto preziosi. L'opale, nell'immaginario dello scrittore, è paragonato agli escrementi di una gallina, minuziosamente descritta nell'atto di espellerli.
La natura è per Gadda un tempio vivente e dà vita a una ricchissima serie di corrispondenze interne in cui sensazioni e materie si richiamano a vicenda. Oggetti inanimati ed esseri viventi, sostanze organiche e materie inorganiche sono fatti reagire tra loro a creare esplosioni espressionistiche che rivelano l'immaginario poetico di un mondo in perenne mutazione. Anche l''io', apparentemente banale e insignificante mattoncino grammaticale, il pronome personale di prima persona singolare tanto odiato da Gadda, diventa «come il cappero sull'acciuga arrotolata sulla fetta di limone sulla costoletta alla viennese» e «come un tacchino».
Altra componente degli scritti di Gadda che Hans Tuzzi ama è l'importanza data al dolore degli animali, che questi siano cani, gatti o addirittura le onnipresenti cicale della "Cognizione del dolore". La sofferenza animale è talmente innocente da palesare all'ingegnere l'inesistenza di Dio.
 
Federica Pedriali, con il lavoro compiuto in questi anni, integra idealmente e supporta criticamente la suggestiva analisi di Hans Tuzzi. La "Pocket Gadda Encyclopedia", dal 2002 on-line e presto in formato cartaceo, è uno strumento fondamentale per capire Gadda e poter scavare negli argomenti ricorrenti e nelle parole chiave che popolano i suoi scritti. Il sistematico ordinamento enciclopedico permette di superare certe difficoltà del plurilinguismo gaddiano, affascinanti alla lettura ma spesso ostacolo in sede di analisi critica.
'Gioielli', 'topazio', 'merda' sono presenti nell'enciclopedia. 'Galline' no. E da ciò si desume che questa prima imminente pubblicazione cartacea del lavoro non sarà priva di futuri aggiornamenti, in una logica di moderna enciclopedia work in progress, che colmi la lacuna delle galline.

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