05/09/2013

KAPUŚCIŃSKI LOW COST

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Andrea Marinelli ha attraversato gli USA raccontando sul suo blog com'è cambiata la percezione dell'omosessualità. Jordi Pérez Colomé ha viaggiato in Egitto, per raccontare in prima persona che cos'è rimasto della primavera araba. Entrambi l'hanno fatto grazie al sostegno, anche economico, dei lettori dei loro blog. Arrangiandosi, viaggiando in aerei low cost e dormendo in casa di ospitali sconosciuti, grazie al couchsurfing. Forse questo nuovo giornalismo nato sul web non è altro che una sorta di ritorno alle origini. Perché alla fine di questo si tratta: di conoscere, toccare, comprendere e raccontare, per riscoprire infine che questo giornalismo, così diverso nei mezzi, non è altro che il vecchio giornalismo di Kapuściński. Li incontra il giornalista web Francesco Costa.
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Italiano
È possibile fare i giornalisti senza lavorare per i giornali? Secondo l'italiano (ma newyorkese d'adozione) Andrea Marinelli e lo spagnolo Jordi Pérez Colomé, senza alcun dubbio.
Presentati dal giornalista web Francesco Costa, hanno raccontato la loro idea. Accomunati dal desiderio di allontanarsi dal lavoro redazionale più ripetitivo e realizzare grossi reportage, hanno deciso di partire per seguire da vicino l'ultima campagna elettorale statunitense, l'uno, e guardare coi propri occhi la situazione politica egiziana, l'altro. Per fare questo (e molte altre imprese come questa), hanno organizzato il viaggio nei dettagli, cercato i luoghi dove dormire, studiato i percorsi e calcolato i costi di tutto ciò. Più o meno, quello che un tempo (neanche troppo lontano) avrebbe fatto l'ufficio amministrativo di una qualunque redazione giornalistica. E invece lo hanno fatto loro, in prima persona, per pubblicare il prodotto finale nei propri blog. 
Ma c'è di più, perché bisogna parlare chiaro e dire che il giornalismo costa e costa soprattutto per chi lo esercita. Costano gli spostamenti, costano le telefonate e costano gli alloggi. Nonostante all'inizio sia nato come un grosso investimento individuale, quindi, il progetto dei reportage per il web di Marinelli e Pérez Colomé è presto diventato una promessa vera e propria per i lettori dei due rispettivi blog che, nel frattempo, avevano conquistato la fiducia di questi ultimi. Pur di leggere articoli di qualità, allora, hanno elargito un'offerta che, nella sua somma totale, ha coperto le spese.
 Eccolo, il cosiddetto 'crowdfunding', un tipo tutto contemporaneo di finanziamento che, unito al 'couchsurfing' (l'occupazione, da parte di un viaggiatore, del divano di un perfetto sconosciuto che lo mette a disposizione per la sola gioia della conoscenza), dà vita a un giornalismo completamente low cost che senz'altro avrebbe reso Ryszard Kapuściński molto orgoglioso. Orgoglioso di vedere realizzata la vera essenza della professione giornalistica: la voglia instancabile di conoscere da vicino e toccare con mano situazioni molto lontane o anche complicate che poi verranno proposte ai lettori nella forma migliore possibile perché frutto di un lavoro attento e diretto. Qual è la vera sostenibilità di tale iniziativa nel prossimo futuro? Intanto abbiate le idee: ai posteri, poi, l'ardua sentenza.

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