06/09/2013

A 40 ANNI DAL GOLPE CILENO

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dai 10 ai 14 anni
C'è un 11 settembre che quest'anno compie quarant'anni. Nello stesso giorno in cui molti anni dopo caddero le Torri Gemelle, nel 1973 la democrazia in Cile fu abbattuta da un sanguinoso colpo di stato militare. Con la consueta capacità di farci sentire vicini gli eventi della storia, Sofia Gallo ("La lunga notte") ci riporta ai giorni del golpe cileno attraverso la storia di Pedro, un bambino che vede la sua vita quotidiana improvvisamente turbata da avvenimenti e tensioni che non riesce a comprendere, fino a trovarsi un giorno costretto a fuggire in esilio con i suoi genitori.
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Italiano
«Si chiudono le scuole, si aprono le carceri.»
Sofia Gallo, autrice del libro "La lunga notte", ha affrontato con i suoi ascoltatori un tema complesso ed intricato quale il Golpe Cileno, a 40 anni dal fatidico 11 settembre. Rimasta lei stessa segnata fin dalla giovane età da questo colpo di Stato, sotto le vesti di Pedro, bambino cileno di dieci anni, racconta questo terribile periodo utilizzando gli occhi innocenti di un fanciullo. Figlio di un giornalista in pericolo di vita per il suo lavoro e di un medico intenzionato ad offrire il proprio aiuto ai feriti della città, Pedro è costretto ad abbandonare la propria casa e le proprie amicizie.
Proiettando immagini e canzoni relative al Golpe, Sofia ha permesso ai presenti di immedesimarsi nella realtà della guerra, nella devastazione, nella povertà e nella sofferenza del Cile: donne facoltose scese in piazza per protestare contro il governo di Salvador Allende con mestoli e padelle, camion fermi incolonnati per le strade come forma di protesta sotto iniziativa dell'esercito. La fotografia del Palazzo del Presidenziale bruciato durante il Golpe troneggia sulla copertina del volume, simboleggiando la drammaticità e la violenza dell'assalto.
«Non è facile spiegare ai ragazzi le cause e le motivazioni di queste atrocità», racconta Sofia, «ed è per questo che mi sono servita di una storia di amicizia tra questo ragazzo e la sua terra, i suoi genitori, il suo primo amore».
 Grazie a questo incontro siamo riusciti a capire l'importanza dei diritti, la possibilità che tutti noi abbiamo di perderli e la fatica che purtroppo molti altri popoli ancora oggi fanno per ottenerli.
«La libertà non è una conquista ma un atto dovuto.»

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