06/09/2014

DI CHE COSA È FATTO IL MONDO?

2014_09_06_135
La scienza ci mostra mondi nuovi e stupefacenti: nell'enormità dell'universo siamo perduti in un angolo irrilevante, spazio e tempo si curvano e spariscono a piccola scala, la materia è costituita dal fluttuare di onde che solo interagendo possono dare vita all'esistente. Una ragnatela di scambi di informazione, in cui piante, animali e pensieri sono meno dissimili dalle stelle e dalle montagne di quanto abbiamo mai immaginato. Questo universo strano e misterioso ci è anche estraneo ed ostile? Carlo Rovelli, fisico teorico all'Università di Marsiglia e autore di La realtà non è come ci appare, prova a raccontare perché questo mondo è più simile a noi di quello fatto di soli sassolini che corrono nella scienza del Settecento, o di quello fatto di angeli e diavoli nella fantasia medioevale. Un mondo in cui possiamo sentirci a casa.

L'evento 135 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente il suo svolgimento era previsto presso il Teatro Ariston.
English version not available
Italiano
Chi dice che gli italiani sono un popolo di umanisti, più dediti alle materie letterarie che a quelle scientifiche, probabilmente non era presente all'incontro con Carlo Rovelli. Fisico e saggista, con assegni di ricerca in Italia e Stati Uniti, attualmente è ordinario di fisica teorica all'Università di Aix-Marseille, dove dirige il gruppo di ricerca in gravità quantistica del Centre de Physique Théorique di Marsiglia. E di fisica quantistica ha parlato oggi incantando l'attento pubblico di Santa Barbara arrivato per scoprire di cosa è fatto il mondo. Non è una domanda da poco: Ravelli racconta la storia dell'evoluzione del pensiero filosofico e scientifico sull'argomento. Si parte con Talete, filosofo greco, per il quale tutto è composto d'acqua e si continua con Anassimandro, secondo cui il mondo è costituito da un'unica sostanza che non possiamo vedere, l'apeiron, regolata da leggi da scoprire. Con Democrito si registra un salto concettuale, perché si arriva al concetto di atomo. Tutto è fatto di atomi, dalle piante, al nostro corpo, al pianto di un bambino. E 2000 anni dopo, la scienza moderna parte proprio da questo concetto per parlare prima di spazio e particelle con Newton, poi di campi con Maxwell, e infine di campi che sono fatti essi stesse di particelle con Einstein e infine Eizemberg, con i quali nasce la meccanica quantistica. Grazie a numerosi esperimenti si è riusciti a dimostrare che anche lo spazio e il tempo sono costituiti da particelle. La scienza per Ravelli non è narrazione, non è leggenda, ma è «il solo vero modo per mettersi in contatto con la realtà che ci circonda, per costruire l'immagine dell'uomo confrontandola continuamente con l'idea collettiva degli altri» è «una discussione sulla propria relazione con il mondo, basata sull'efficacia, sulle tracce che il mondo stesso ci lascia». E questo è quello che davvero dovrebbe rassicurarci: se tutto è fatto di atomi, se anche il sapere, le informazioni che noi ci scambiamo sono fatte di particelle e noi stessi siamo fatti di scambi di informazioni, allora «non siamo esterni al mondo, siamo parte del mondo, siamo a casa». Tantissime le domande del pubblico, da quelle tecniche a quelle più grandi e aperte. Cosa c'è fuori dall'universo? Quanto possiamo avere di sicuro sulla gravità quantistica a loop, concetto di cui è tra i fondatori? Rovelli risponde da fisico e da scienziato, con le teorie che ad oggi sono state provate. Ma visto che scienza è «seguire le tracce», ciò non significa che un giorno queste risposte non saranno, pur continuando a rimanere valide nei loro ambiti, inglobate in risposte più ampie che le includeranno come casi particolari. Dobbiamo continuare a rimanere curiosi proprio per questo.

1Luoghi collegati