07/09/2016

RAIMONDO LULLO. IL MISTICO CHE AMAVA LA LOGICA

2016_09_07_014
Filosofo, logico, mistico, missionario, poeta: sono molte le identità di Raimondo Lullo, «doctor illuminatus o christianus arabicus» - come veniva chiamato al suo tempo -, di cui quest'anno ricorrono i settecento anni dalla morte. Padre della letteratura catalana, da molti considerato precursore del metodo computazionale elaborato da Alan Turing, Lullo fu uno dei primi a teorizzare l'importanza del dialogo fra i monoteismi e a studiare il "Corano" per avvicinarsi al mondo musulmano. Venerato alla morte come un santo, le sue opere (circa 260 fra trattati, dialoghi filosofici, poemi e romanzi, senza contare quelli apocrifi), furono tenute in altissima considerazione da Cartesio, Leibniz, Newton e furono assiduamente studiate da Giordano Bruno. Di questa affascinante e poliedrica figura di intellettuale, parlano al Festival Federica D'Amato, che ne ha recentemente pubblicato il poema mistico "Il libro dell'amico e dell'amato", lo storico Franco Cardini e Sara Muzzi, curatrice di "Il libro del Gentile e dei Tre Savi". L'evento 014 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente il suo svolgimento era previsto presso la sagrestia della Chiesa di San Barnaba.
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