07/09/2017

LETTERE DALLA GUERRA

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In un'epoca in cui l'informazione è a portata di tutti, il giornalismo deve essere un 'valore aggiunto' che porta ricerca e accuratezza alle fondamenta di una storia. Così pensa Carolin Emcke, che lo scorso ottobre ha vinto il Premio della Pace assegnato dai librai tedeschi. Inviata per lo Spiegel nelle zone di crisi fino al 2006, l'autrice di "Contro l'odio" è stata diretta testimone di alcuni terribili conflitti contemporanei: ha viaggiato in Iraq, Kosovo e Afghanistan, descrivendo gli orrori della guerra e le violazioni dei diritti umani, mescolando uno stile narrativo con una riflessione filosofica sul male. In un mondo in cui il fanatismo religioso e nazionalista non ha confini, e in cui gli 'altri' sono sempre il nemico, Emcke si batte coi suoi scritti per portare razionalità in una società che segue troppo ciecamente i dogmi dell'odio. La incontra Cecilia Strada di Emergency. Con il sostegno del Goethe-Institut Mailand.
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