08/09/2017 - Ti racconto la mia Europa
TI RACCONTO LA MIA EUROPA
2017_09_08_088
dagli 8 ai 12 anni
Bart è nato a Bruges, un'antichissima città delle Fiandre tutta attraversata da canali. È l'ultimo di sette fratelli maschi, e per questo ha avuto come padrino nientemeno che il re del Belgio! Un'infanzia davvero fuori misura la sua, con tante cose da raccontare...
Con il sostegno di Flanders Literature.
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Olandese
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I piccoli volontari della redazione junior sono più che pronti. Saranno loro a raccontare gli eventi con nuove prospettive e presentare i laboratori della Casa del Mantegna, dedicati al nostro pubblico più giovane.
Bart Moeyaert, autore del "Club della Via Lattea" e di "Fratelli", ha sempre considerato la vita nei libri migliore e più interessante di quella reale. Sin da quando era bambino ha compreso il potere e l'importanza delle parole affiancate all'immaginazione. Insieme a Pino Costalunga, che legge alcuni brani tratti dai suoi libri, spiega com'è il Belgio e racconta qualche aneddoto di quando era bambino e viveva con i suoi sei fratelli a Brugge, nelle Fiandre. Ora vive ad Anversa che, come Brugge, nell'antichità era un importante centro per il commercio internazionale, faceva parte della lega anseatica. Una leggenda narra che ad Anversa vivesse un gigante, Druon Antigoon, che chiedeva una tassa ai mercanti per poter attraversare il fiume, se il mercante non pagava il gigante gli tagliava le mani. In olandese la città Antwerpen, che significa 'getta mano'. Bart poi sale su una sedia e fa l'imitazione del Belgio, illustrando poi ai bambini la sua forma. A sud si trova la Vallonia, dove parlano francese, a nord le Fiandre dove si parla il fiammingo o olandese. Inoltre più di 70.000 persone parlano tedesco.
Pino ha poi proposto un gioco: i bambini dovevano fare il verso dell'animale che vedevano nell'immagine.
L'autore ha parlato un po' di sé e della sua infanzia. Come settimo figlio il suo padrino era il Re, che gli regalò una coppa e un cucchiaio d'oro con una 'B' e una corona incisi sopra, lui e tutta la famiglia si chiedevano se l'iniziale fosse quella del figlio o del Re. All'età di undici anni contrasse una malattia abbastanza grave ai polmoni che lo costrinse a rimanere in casa per molto tempo. Fu in quel periodo che scrisse la sua prima storia, di undici pagine, su una ragazzino malato che alla fine guarisce.
L'evento si conclude ricordando che se ci impegnano possiamo rendere l'Europa un posto migliore, sempre più unito.
Bart Moeyaert, autore del "Club della Via Lattea" e di "Fratelli", ha sempre considerato la vita nei libri migliore e più interessante di quella reale. Sin da quando era bambino ha compreso il potere e l'importanza delle parole affiancate all'immaginazione. Insieme a Pino Costalunga, che legge alcuni brani tratti dai suoi libri, spiega com'è il Belgio e racconta qualche aneddoto di quando era bambino e viveva con i suoi sei fratelli a Brugge, nelle Fiandre. Ora vive ad Anversa che, come Brugge, nell'antichità era un importante centro per il commercio internazionale, faceva parte della lega anseatica. Una leggenda narra che ad Anversa vivesse un gigante, Druon Antigoon, che chiedeva una tassa ai mercanti per poter attraversare il fiume, se il mercante non pagava il gigante gli tagliava le mani. In olandese la città Antwerpen, che significa 'getta mano'. Bart poi sale su una sedia e fa l'imitazione del Belgio, illustrando poi ai bambini la sua forma. A sud si trova la Vallonia, dove parlano francese, a nord le Fiandre dove si parla il fiammingo o olandese. Inoltre più di 70.000 persone parlano tedesco.
Pino ha poi proposto un gioco: i bambini dovevano fare il verso dell'animale che vedevano nell'immagine.
L'autore ha parlato un po' di sé e della sua infanzia. Come settimo figlio il suo padrino era il Re, che gli regalò una coppa e un cucchiaio d'oro con una 'B' e una corona incisi sopra, lui e tutta la famiglia si chiedevano se l'iniziale fosse quella del figlio o del Re. All'età di undici anni contrasse una malattia abbastanza grave ai polmoni che lo costrinse a rimanere in casa per molto tempo. Fu in quel periodo che scrisse la sua prima storia, di undici pagine, su una ragazzino malato che alla fine guarisce.
L'evento si conclude ricordando che se ci impegnano possiamo rendere l'Europa un posto migliore, sempre più unito.