10/09/2017

SE LO INCONTRI GRAN PAURA FA

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Il folklore orientale è ricco di spiriti e demoni dall'aspetto bizzarro e dalle abitudini inquietanti e spesso, in una quotidianità permeata di magie e suggestioni, si legge in filigrana una società rurale che aspira alla modernità restando però ancorata a credenze ancestrali. Così è anche per l'Indonesia che fa da sfondo - anzi, quasi da protagonista - ai romanzi di Eka Kurniawan, scrittore e giornalista che sa giocare alla perfezione col realismo magico, mescolando nei suoi libri satira, allegoria ed elementi grotteschi. La produzione dell'autore de "L'uomo tigre" può sempre essere letta su un doppio livello, dove la violenza selvaggia, il soprannaturale e un'inclinazione pulp (fortemente presenti anche in "Beauty is a wound" e in "Vengeance is mine", non ancora tradotti in italiano) sono metafora della situazione politica indonesiana e degli oppressi che si ribellano, del passato colonialista e del collasso del sistema dittatoriale di Suharto. Kurniawan racconta storie di fantasmi, ancora sporchi di sangue e angosciati dal torto subito: fantasmi che sono i suoi fratelli, i suoi cari, il suo popolo. Dialoga con lui Patrizio Roversi.
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