08/09/2019
FUTURA UMANITÀ
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Tra le opere di Primo Levi forse meno frequentate ci sono senz'altro i racconti fantascientifici di Storie naturali e Vizio di forma. In quegli scritti di cinquant'anni fa, con sbalorditiva preveggenza, Levi anticipava alcune delle acquisizioni tecnologiche e di ingegneria genetica degli ultimi anni – da Internet al DNA sintetico, dal machine learning alle bio-stampanti 3D –, mettendoci di fronte a un destino di specie fortemente condizionato dall'uso e dal controllo della tecnica. Dagli illuminanti racconti dello scrittore torinese parte la riflessione di Gianfranco Pacchioni, che vede nell'accelerazione impetuosa dell'innovazione tecnico-scientifica un evento senza paragoni nella storia dell'umanità e di cui è difficile valutare le conseguenze. Che cosa avranno in comune gli uomini del prossimo futuro e la specie che ha iniziato a popolare la Terra circa diecimila anni fa? L'autore di L'ultimo sapiens ne discute con lo scrittore e biotecnologo di formazione Fabio Deotto.
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