Dibdin, Michael
Persona
Michael Dibdin al Festivaletteratura 2003 - ©Festivaletteratura
Michael Dibdin ha vissuto a Cambridge, in Scozia e in Irlanda del Nord. Tornato a Londra dopo cinque anni passati negli Stati Uniti, mantenendosi facendo i più svariati lavori, visita i luoghi di Jack Lo Squartatore e gli nasce l'idea di scrivere un pastiche sherlockiano, "L'ultimo caso di Sherlock Holmes", che segnerà il suo esordio nella narrativa gialla. Dal 1979 al 1984 vive in Italia dove è lettore all'università di Perugia e scrive il suo primo romanzo poliziesco con protagonista Aurelio Zen, figura enigmatica di poliziotto scettico e disincantato, che contribuirà al gran successo dei suoi romanzi e che è stato paragonato dalla critica a giganti del genere quali Maigret e Adam Dalgliesh. I suoi mystery hanno ricevuto numerosi premi, tra cui il The Gold Dagger Award e Le grand Prix de la Litérature Policière, e hanno ottenuto un vastissimo successo internazionale. Michael Dibdin muore nel 2007.
Michael Dibdin lived in Cambridge, Scotland and Northern Ireland. After spending five years in the United States he went back to London, supporting himself by doing various jobs, he visited the sites of Jack the Ripper where he developed the idea of writing a Sherlock Holmes-like pastiche entitled "L'ultimo caso di Sherlock Holmes" (The last case of Sherlock Holmes), which marked hid debut in the detective story fiction. From 1979 to 1984 he lived in Italy where he worked as an English language assistant at the University of Perugia and wrote his first detective novel with Aurelio Zen, the protagonist, who is an enigmatic, sceptical and disenchanted policeman, who contributed to the great success of his novels. The critics consider him on a par with the great figures of the same genre such as Adam Dalgliesh and Maigret. Dibdin's detective stories have received numerous prizes including The Gold Dagger Award and Le grand Prix de la Litérature Policière, and received an enormous success worldwide. Michael Dibdin died in 2007.