Sebold, Alice
Persona
Alice sebold al Festivaletteratura 2004 - ©Festivaletteratura
Nata nel 1963, Alice Sebold vive oggi in California con suo marito, lo scrittore Glen David Gold. Dedica la sua giovinezza allo studio della poesia e della letteratura. Nel 1981, durante il suo primo anno di università, è vittima di uno stupro. Gli anni immediatamente successivi alla violenza, trascorsi a New York, sono anni di sregolatezza assoluta, disordine, alcol, eroina. Dopo qualche tempo decide di lasciare New York per trasferirsi in California, dove trova lavoro come custode in una colonia di artisti.
La vita più calma della calda e accogliente provincia del sud sembra donarle una serenità e una disposizione d'animo diverse, che in qualche modo aprono per lei la strada della ricostruzione. Dedica molto tempo alla lettura dei classici e frequenta un master in scrittura presso l'Università di California, Irvine, dove incontra quello che presto diventerà suo marito.
A questo punto della sua vita, liberata dalla dipendenza da alcol e droghe, Alice Sebold si trova a dover fare i conti con la memoria della violenza subita, che è ancora molto viva. E la scrittura diventa per lei un prezioso strumento di rielaborazione. "Lucky" (Fortunata) sarà il titolo del suo primo romanzo, una personale e toccante rivisitazione di quella terribile esperienza.
Ma è il romanzo successivo, "Amabili resti", a imporre Alice Sebold all'attenzione della critica americana e internazionale. Il libro, già tradotto in molti paesi, ha venduto, solo negli Stati Uniti, più di due milioni di copie. La protagonista è Susie, una ragazzina di quattordici anni che viene assalita, violentata, uccisa e fatta a pezzi. Il serial killer conserva i suoi resti in cantina. Ed è proprio Susie a raccontare, dall'aldilà, la sua storia, la sua morte, il dolore della famiglia e lo scorrere del tempo. Nel 2010 il regista Peter Jackson ha tratto dal romanzo un film con lo stesso titolo.
Alice Sebold è stata scelta dal "Village Voice" come Writer on the verge e ha scritto per il "New York Times" e il "Chicago Tribune".
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