Springer, Elisa

Persona
Elisa Springer al Festivaletteratura 2003 - ©Festivaletteratura
Elisa Springer è nata a Vienna nel 1918 da un famiglia di commercianti ebrei di origine ungherese e dopo la guerra, visse per quasi sessant'anni a Manduria, in provincia di Taranto. Vittima dell'antisemitismo nazista, è stata catturata a Milano nel 1944 e condotta nei lager di Auschwitz, Bergen-Belsen e Terezin, sopravvivendo miracolosamente al genocidio e conoscendo personalemente Anna Frank. Rientrata in Italia nell'autunno del 1945, scelse il silenzio e, solo a distanza di cinquant'anni, nel 1997, decise di dare alle stampe "Il silenzio dei vivi", che ha ricevuto vari riconoscimenti fra i quali il Mimosa d'Oro nel 1999, e che è la cronaca della sua deportazione e del tragico destino di tutta la sua famiglia. Esattamente cinquantatrè anni dopo la sua liberazione a Terezin, l'8 maggio 1945, ad Elisa Springer, deportata dall'Italia ad Auschwitz Birkenau, è stata conferita la cittadinanza onoraria di Pompei. Da allora Elisa Springer occupò gran parte della sua vita incontrando ogni sorta di pubblico per testimoniare la Shoah del popolo ebraico. Nel 2004, anno della sua morte, venne istituita la Fondazione Elisa Springer A-24020, che raccoglie il suo archivio e promuove lo studio delle vicende, della cultura e della realtà degli ebrei, con particolare riferimento all'Italia ed all'età contemporanea, assicurando la raccolta di ogni relativa documentazione.
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Bibliografia

"Il silenzio dei vivi. All'ombra di Auschwitz, un racconto di morte e di resurrezione", Marsilio, 1997
"L'eco del silenzio. La Shoah raccontata ai giovani", Marsilio, 2003
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