Stroud, Jonathan

Mito del fantasy per un'intera generazione di lettori, nasce a Bedford nel 1970. Comincia a scrivere le sue prime storie all'età di sette anni («sperimentavo ogni tipo di scrittura, spesso accompagnata da illustrazioni: fumetti, librigioco, giochi da tavolo, più tardi poemi e sceneggiature»). Dopo la laurea in Letteratura inglese all'Università di York non ha una precisa direzione da prendere, ma grazie al lavoro come editor alla Walker Books, una casa editrice di Londra, si avvicina alla letteratura per bambini e ragazzi e ne resta conquistato. Per la Walker pubblica diversi libri puzzle fino a quando, nel 1999, esce il suo primo romanzo, Buried Fire (Fuoco sepolto): in parte poliziesco, in parte thriller psicologico, l'esordio di Stroud fa subito parlare di se per la qualità della scrittura, le atmosfere agghiaccianti, il sapiente intreccio narrativo. Fama e fortuna trovano definitivamente conferma nel 2003 con l'uscita di L'Amuleto di Samarcanda, primo volume del ciclo di Barthimeus, seguito da L'Occhio del golem e La Porta di Tolomeo. La trilogia dell'indimenticabile djinni Bartimaeus, un demone dotato di poteri sovrannaturali e di un'acuta ironia, staglia Stroud nell'empireo della letteratura fantastica anglosassone e viene tradotta in decine di lingue. Insieme a questa ha scritto altre opere singole, un prequel del suo ciclo più famoso (La porta di Tolomeo) e la serie Lockwood & Co., un'avventura mozzafiato nella magia e nel mistero che si è chiusa nel 2017 con The Empty Grave.