Usón, Clara
Persona
Clara Usón al Festivaletteratura 2013 - ©Festivaletteratura
Clara Usón è nata a Barcellona nel 1961. Ha studiato Giurisprudenza e ha lavorato come avvocato per diciotto anni. Nel 1988 ha esordito nella narrativa, vincendo il Premio Lumen con "Noches de San Juan". In seguito si è aggiudicata il Premio Biblioteca Breve 2009 con "Corazón de Napalm". "La figlia" è il suo primo romanzo pubblicato in Italia, vincitore del Premio Ciutat de Barcelona e del Premio della Critica 2012. Lo scritto è una miscela di storia ed immaginazione e narra la vicenda di Ana Mladić, suicida a ventitré anni dopo aver scoperto che il padre, il generale Ratko, noto alla stampa internazionale come il 'boia di Srebrenica', si è macchiato di atroci crimini durante la guerra civile nell'ex-Jugoslavia. Dopo un'attenta e lunga documentazione, l'autrice ha cercato di ricostruire la storia degli ultimi momenti di vita di Ana, affiancando alla tragedia individuale di una giovane donna quella di un popolo abbandonato al proprio destino. Riconosciuta dalla critica spagnola come una delle massime scrittrici contemporanee, la Usón è dotata di una grande creatività e di un'originale sensibilità espressiva, qualità che fanno di lei una «degna erede di Čechov» ("El Mundo").
Clara Usón was born in Barcelona in 1961. She studied Law and worked as a lawyer for eighteen years. In 1988 she made her debut in fiction, winning the Lumen Prize with "Noches de San Juan". She then won the Premio Biblioteca Breve 2009 with "Corazón de Napalm". "La figlia" is her first novel published in Italy. It is a mix of stories of imagination, relating the vicissitudes of Ana Mladic, who committed suicide, aged 23 after finding out that her father, general Ratko, known to the international press as Srebrenica hangman, soiled his hands with atrocious crimes during the former Yugoslavia's civil war. After a careful documentation, the author tried to retrace the last moments of Ana's life. Deemed by the Spanish critics as one of the leading contemporary writers, Uson is endowed with great creativity and is extremely expressive, «a continuator of Chekhov» (El Mundo).