Abbate, Lirio
Persona
Lirio Abbate al Festivaletteratura 2015 - ©Festivaletteratura
Giornalista d'inchiesta e inviato speciale per il settimanale "l'Espresso", classe 1971, si occupa da anni di criminalità organizzata e dei suoi rapporti con la politica e l'economia. Nel 1990 inizia la sua carriera giornalistica presso la redazione del "Giornale di Sicilia". Dopo sette anni si trasferisce alla redazione palermitana dell'ANSA, dove arriva a rivestire il ruolo di capo servizio aggiunto, e concentra le sue indagini sulle attività criminali di stampo mafioso, lavorando anche come corrispondente dalla Sicilia per il quotidiano "La Stampa". Nel 2006 è l'unico giornalista presente alla cattura del boss Bernardo Provenzano. Negli anni si distingue come nome di spicco del giornalismo investigativo e quando già collabora con "l'Espresso" mette a segno la sua inchiesta più nota, che porta alla luce la presenza di legami consolidati tra mafia, politica e imprenditoria a Roma, ben prima dello scoppio dello scandalo di Mafia Capitale. Insieme a Peter Gomez ha scritto e condotto fino al 2008 il programma televisivo "Impronte di mafia", ideato da Carlo Freccero e andato in onda su Raisat Premium. Sotto scorta dal 2007 per le minacce di morte ricevute e gli attentati subiti, è stato inserito da 'Reporters Without Borders' (RSF) nella lista dei cento eroi dell'informazione mondiale e dall'associazione londinese 'Index on Censorship' tra le diciassette persone che lottano per la libertà di espressione nel mondo. Nel 2015 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a conclusione del suo secondo mandato, lo ha nominato Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica.
An investigative journalist and special reporter for the weekly "L'espresso", was born in 1971. He deals with organized crime in its relations with politics and economy. In 1990 he started his career as a journalist with the editorial staff of "Giornale di Sicilia". After seven years he moved to ANSA newsroom in Palermo and there he was in charge of criminal activities connected with mafia working for "La Stampa". In 2006 he is the only journalist collaborating with the mafia boss Bernardo Provenzano. Together with Peter Gomez he wrote and presented the TV program "Impronte di Mafia, until 2008. He has been put under escort since 2007 for the death threats that he received and attempted murder. He has been included in "Reporters Without Borders" (RSF) in the lists of the one hundred hero of world information and by the London Association "Index on Censorship" amongst the seventeen people fighting for freedom of speech in the world. In 2015, President Giorgio Napolitano, at the end of his second mandate, appointed him Officer of the National Order of Merit of the Republic.