Zhang, Jie
Persona
Nata a Pechino nel 1937, Zhang Jie si è laureata in Economia nel 1960 e dopo la laurea ha lavorato per il ministero cinese dell'industria. Dal 1969 al 1972, in piena Rivoluzione culturale, è stata costretta all'esilio: è in questo drammatico frangente che inizia a scrivere racconti, pubblicati solo dopo la fine della rivoluzione culturale. Abbandonata la carriera ministeriale, si dedica alla narrativa, diventando membro dell'Associazione Cinese degli Scrittori e imponendosi all'attenzione mondiale come «una scrittrice in grado di creare capolavori al passo con i tempi». Eletta membro dell'American Academy and Institute of Arts and Letters, ottiene svariati riconoscimenti in patria e all'estero, dal Premio Letterario Mao Dun (1985), alla candidatura al Premio Nobel per la Letteratura (1987) e alla vittoria del Premio Malaparte (1989). Nelle sue opere romanzesche analizza i mutamenti radicali provocati dalla modernizzazione nel suo paese, specialmente in rapporto al mondo femminile e agli apparati di potere. Ne è un esempio lampante "Senza parole", un potente affresco del mondo cinese visto attraverso la storia di tre generazioni di donne, come pure il suo struggente seguito "Anni di buio", ulteriore testimonianza di quel balzo «dal medioevo alla fantascienza» compiuto dalla Cina nel corso del Novecento.
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