Sankaran, Lavanya
Persona
Lavanya Sankaran al Festivaletteratura 2014 - © Festivaletteratura
«Scrivo da quando ero bambina e per me non è mai stato un problema sapere o meno cosa avrei fatto del mio tempo: la scrittura è sempre stata parte del viaggio e, in definitiva, la mia destinazione» ("The Hindu"). Nata a Bangalore, Lavanya Sankaran studia economia negli Stati Uniti e intraprende una promettente carriera come investment banker a New York, per poi dedicarsi completamente alla scrittura. Dopo due anni di lavoro all'estero torna a vivere in madrepatria. Attenta osservatrice del proprio ambiente, nella sua opera prima (la raccolta di racconti "Il tappeto rosso") indaga la vita a Bangalore da otto diversi punti di vista, ritraendo un universo sociale in bilico fra tradizioni ultrasecolari e stili di vita occidentali, fra un'immensa ricchezza materiale e una povertà diffusa. Il libro è pubblicato in 15 paesi e in India rimane nell'elenco dei bestseller per due anni. In seguito la Sankaran lavora per sei anni al suo primo romanzo, "La fabbrica della speranza", che al pari dei racconti pubblicati in precedenza è un'acuta riflessione sull'India urbana dei nostri giorni, a tal punto da essere considerato il romanzo-simbolo delle nuove tendenze della letteratura indiana. A oggi l'autrice scrive articoli e racconti per il "New York Times", il "Guardian" e l'"Atlantic". Inoltre è sponsor e ideatrice della Lavanya Sankaran Writing Fellowship, che si propone di promuovere e incoraggiare i narratori emergenti della letteratura indiana contemporanea.
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