Sorokin, Vladimir

Persona
Vladimir Sorokin al Festivaletteratura 2014 - © Festivaletteratura
«Vladimir Sorokin - ha affermato Gary Shteyngart - è uno dei più grandi scrittori russi». Nato a Bykovo nel 1955, dopo una breve collaborazione con il giornale "Smena" si è unito al circolo di intellettuali e artisti underground noti come concettualisti moscoviti, espressioni di punta del postmodernismo russo. Con il romanzo "La coda", da principio uscito solo in Francia nel 1985 a causa della censura sovietica, raggiunge un'immediata popolarità internazionale. L'opera, di chiara matrice sperimentale, è composta di dialoghi senza soluzione di continuità: il narratore è assente, mentre l'ininterrotto flusso dialogico della folla è predominante. Con "Mesiats v Dakhau" (1992) e "Norma" (1994), fantasy ambientato nell'era di Brènev, il suo stile si consolida e inizia ad arricchirsi di elementi satirici ancora più stranianti, pulp e, talvolta, deliberatamente pornografici, che caratterizzano anche romanzi successivi come "Led" e il distopico "Den' oprichnika" (rispettivamente tradotti in italiano con i titoli "Ghiaccio" e "La giornata di un opričnik"). Membro del PEN russo e Chevalier des Arts e Lettres, Sorokin è anche drammaturgo, sceneggiatore e librettista per il teatro Bolshoi. Le sue opere sono state tradotte in ventidue lingue.
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Bibliografia

"La coda", Guanda, 1988 (2013)
"Ghiaccio", Einaudi, 2005
"La giornata di un opričnik", Atmosphere, 2014
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