Rolin, Olivier
Persona
Olivier Rolin al Festivaletteratura 2016 - ©Festivaletteratura
Originario di Boulogne-Billancourt, dove è nato nel 1947, è cresciuto in Senegal e si è laureato in lettere e filosofia presso l'École normale supérieure. Il suo debutto nella narrativa risale al 1983 con "Phénomène futur", romanzo che si colloca nel filone della letteratura distopica e in cui già traspaiono i nuclei fondamentali delle sue opere successive: la nostalgia per il passato rivoluzionario, la militanza politica, lo sguardo partecipe sulle vicissitudini di individui che restano per sempre impresse, in bilico tra speranze e fallimenti, nel grande affresco della storia ufficiale. Con "Port-Sudan" si aggiudica nel 1994 il Prix Fémina; frattanto inizia a prendere corpo a una convincente ricostruzione della temperie culturale del Maggio francese, culminata nel 2002 in "Tigre di carta" (Prix France Culture), «romanzo choc per veridicità e sofisticatezza» - come ha scritto Marina Bisogno su "Satisfacition" - che a oggi continua a essere considerato il suo capolavoro e una delle migliori riflessioni su una stagione fondamentale della storia contemporanea, vista e testimoniata dal di dentro, senza retorica né rimpianti. Nel 2016 è uscito in Italia "Il metereologo", una biografia romanzata dello scienziato sovietico Aleksej Feodos'evich Vangengejm, caduto vittima delle purghe staliniane.
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