Younge, Gary
Gary Andrew Younge, classe 1969, è un giornalista e autore radiotelevisivo britannico. È redattore del "Guardian" ed editorialista della rivista "The Nation", in cui cura una rubrica mensile intitolata "Beneath The Radar". Ha realizzato servizi e documentari incentrati su vari argomenti di attualità, dai matrimoni gay alla Brexit. Nato a Hertfordshire da genitori originari delle Barbados, è cresciuto a Stevenage fino a diciassette anni per poi recarsi a Kassala, in Sudan, nell'ambito di un Project Trust finalizzato all'insegnamento della lingua inglese in una scuola per rifugiati. Tornato in Inghilterra, ha frequentato l'Università Heriot Watt a Edimburgo, dove ha studiato francese e russo, traduzione e interpretariato. In seguito all'assegnamento di una borsa di studio ha continuato gli studi in giornalismo alla City University of London e ha iniziato a collaborare col "Guardian" nel 1993. Per parecchi anni ha firmato reportage in Europa, Africa e Caraibi. Dal 2003 al 2015 è stato corrispondente del "Guardian" dagli Stati Uniti. La sua attività gli è valsa numerosi riconoscimenti in campo giornalistico ed è confluita in cinque libri, tra i quali "No Place Like Home" sulla storia dei Freedom Riders, finalista al Guardian First Book Award. Dal 2016 è membro dell'Academy of Social Sciences. In "Un altro giorno di morte in America", tradotto in Italia nel 2018 e vincitore del Premio J. Anthony Lukas, Younge ha raccolto le testimonianze su dieci giovani vittime d'armi da fuoco in un'ordinaria giornata negli Stati Uniti, lanciando – come ha asserito lo scrittore Irvine Welsh – «una sfida più che legittima alle grandi follie della società americana: all'ubiquità delle armi, al razzismo, alla povertà e ai media che in modo blando e supino schivano un vero confronto su questi temi».
(foto: © Festivaletteratura)
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