Mari, Michele
Nato a Milano nel 1955, è filologo, poeta e scrittore. Insegna letteratura Italiana all'Università Statale di Milano ed è un cultore di fumetti, letteratura fantastica e cultura pop. Nei suoi racconti e romanzi ricorrono spesso i temi dell'infanzia come momento da conservare avidamente, dell'ossessione postuma per la vita non vissuta, della letteratura come succedaneo della vita, della memoria e dei suoi meccanismi. Il suo stile letterario, estremamente composito, nella letteratura italiana trova i riferimenti più plausibili in Carlo Emilio Gadda, Tommaso Landolfi e Giorgio Manganelli. Nel romanzo breve Verderame, mantenendo intatte le peculiarità dei precedenti lavori, Mari adotta una struttura a investigazione con tocchi di horror e un ambiguo finale sovrannaturale. All'opera, che gli è valsa il Premio Grinzane Cavour, sono seguite molte altre pubblicazioni. Tra le più recenti: Leggenda privata (Einaudi 2017 e 2021), Dalla cripta (Einaudi, 2019), La morte attende vittime (Nero, 2019), Le maestose rovine di Sferopoli (Einaudi, 2021) e Locus desperatus (Einaudi, 2024). Fra le tante traduzioni letterarie e curatele che portano la sua firma si segnalano opere di Stevenson, Wells, Crane, London, Orwell, Steinbeck e Gombrowicz.
(foto: © Giliola Chistè)