06/09/2003

Jeffrey Eugenides
 con Maria Teresa Carbone

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Laureato alla Stanford University, nel 1986 si è definitivamente trasferito a New York, dove ha iniziato a pubblicare racconti su riviste. Ha esordito nel 1993 con "Le vergini suicide", romanzo che lo ha immeditamente posto all'attenzione della critica internazionale. Con "Middlesex", recentemente pubblicato in Italia, si è aggiudicato il Premio Pulitzer.

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In un pomeriggio di fine estate, a Mantova, può accadere di imbattersi in un premio Pulitzer che passeggia nel Cortile della Cavallerizza, di assistere alla presentazione di un altro Pulitzer e, volendo esagerare, di riuscire a fare un'unica ma fondamentale domanda a uno dei due Premi. Jonathan Franzen sembra un adolescente, vestito con una polo a righe di quelle che andavano di moda venti anni fa. All'evento di Jeffrey Eugenides, Franzen prova a fare lo spettatore, prima di essere assalito dal pubblico e ricondotto tra i VIP. Eugenides invece arriva da scrittore di successo, circondato dall'establishment Mondadori, presso cui ha pubblicato "Le vergini suicide" e il famosissimo "Middlesex". Lo aspetto al varco, mi apposto dietro una curva per intervistarlo. Lo aggredisco in un inglese talmente sciolto da risultargli inizialmente incomprensibile. Prima che una rabbiosa addetta stampa mi cacci via, riesco a chiedergli «Cosa pensa del Festivaletteratura?»; mi risponde, dall'alto verso il basso: «I like it». La presentazione del libro è focalizzata sui temi tipici dell'autore, quali la trasformazione delle identità (il protagonista di "Middlesex" nasce donna e diventa uomo), l'immigrazione, la cultura americana, la cultura classica. Eugenides nasce a Detroit, città centrale nei suoi romanzi, in una famiglia di origini greche, asiatiche e irlandesi. Compie studi classici, dichiarando che l'Eneide e Anna Karenina sono tra i suoi dieci libri fondamentali e paragonandosi, senza modestia, a Tolstoij. A Mantova l'autore ha spiegato che nei dieci anni di gestazione necessari per il secondo romanzo ha dovuto studiare storia, genetica e immigrazione. Il protagonista, Calliope poi Call, nasce in una famiglia greco-americana, ermafrodito per colpa di un gene impazzito. Eugenides ha letto, infine, brani di "Middlesex", difficili ma ritmati, conquistando il pubblico numeroso e l'altro autore da Premio.

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