07/09/2003

LE SIGNORE DEL JAZZ


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L'incontro parte dagli studi che Angela Davis, mitica figura della lotta dei neri nord-americani, ha dedicato alle figure delle mitiche cantanti e autrici della storia del jazz, in particolare Billie Holiday. La sua impostazione è del tutto inedita e radicalmente innovativa, perché nei testi di queste grandi interpreti intravede l'inizio della coscienza politica delle donne. La intervista Giorgio Rimondi, esperto di jazz e curatore di "Lady Day Lady Night" che comprende i saggi della Davis.

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La nascita del blues risale alla fine della schiavitù negli Stati Uniti d'America. Le nascenti libertà individuali, pongono la sessualità sotto una nuova luce: si supera l'idea che essa sia subordinata alla procreazione e che quest'ultima sia, a sua volta, subordinata alle leggi del mercato. Per le donne, questo tipo di libertà coincide con la possibilità di avere molti partner. «Ho deciso di scrivere il libro sulle donne del blues e del jazz nell'ambito della ricerca sul femminismo storico afroamericano, su base di razza e di classe. É un approccio diverso al jazz. Se Bessie Smith spinge il Blues verso il Jazz, Billie Holiday dà espressione ai vocalizzi jazz, conferendo alla voce, trasformata in strumento, una dignità particolare. Per esempio, solo da poco tempo è cambiata la rappresentazione di Billie Holiday, che non è più di donna incapace di relazionarsi con gli uomini e vittima della sua tossicodipendenza, ma è vista come la voce che oggi viaggia con noi».

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