11/09/2004
LE MORTI ROSSE
2004_09_11_156
La pubblicazione negli ultimi anni di alcuni libri che indagano sui crimini del comunismo ha suscitato, soprattutto in Italia, un ampio dibattito. Un capitolo particolare di questa tragedia riguarda le morti dei comunisti assassinati nel nome dell'ideologia. Stéphane Courtois, autore di "Il libro nero del comunismo", e Dario Fertilio ("La morte rossa"), opinionista politico del "Corriere della Sera", coordinati dallo scrittore Frediano Sessi, discutono di questi eventi, dell'atteggiamento negazionista e del silenzio di molti intellettuali italiani ed europei.
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Atteso dal pubblico l'incontro con Stéphane Courtois, autore dell'opera discussa e controversa "Il libro nero del comunismo". Lo studioso, introdotto dallo scrittore Frediano Sessi, dopo aver speso parole cordiali sull'efficienza dell'organizzazione e sull'ottima qualità degli eventi, affronta la spinosa questione dei crimini del comunismo, accusando il regime di aver tentato di nascondere e negare l'esistenza delle vittime in nome della sopravvivenza e conservazione dell'ideologia. A sostenere la tesi di Courtois è l'opinionista e scrittore Dario Fertilio che con il suo romanzo "La morte rossa" vuole ribadire ancora una volta gli orrori del comunismo: dei veri e propri atti di violenza contro l'umanità, paragonabili a quelli dei regimi fascisti e nazisti che hanno portato ad una morte fisica, spirituale e morale. Queste forti parole hanno scatenato gli animi dei presenti, dando vita ad un acceso e interessante dibattito che, se non fosse stato per il tempo tiranno, sarebbe continuato con grinta e passione all'infinito.