12/09/2004

IL VASO DI PANDORA IRACHENO


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I veleni della crisi in Iraq, gli inganni del potere, i silenzi e le complicità dell'informazione internazionale: dalle inafferrabili armi di distruzione di massa agli atti ufficiali del Congresso statunitense, dagli enormi interessi per il petrolio al buco nero delle torture. La decennale esperienza di due decani del giornalismo d'inchiesta, per capire cosa sta effettivamente succedendo e perché. E cosa potrebbe succedere. Mo è inviato storico del "Corriere della Sera"; Pellizzari, inviato del "Messaggero", viaggia da quarant'anni in Asia e nel Medio ed Estremo Oriente.

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Italiano
Non accade tutti i giorni di sentire parlare della guerra in modo così schietto e diretto. È quello che Ettore Mo, inviato speciale del "Corriere della Sera", e Valerio Pellizzari, inviato del "Messaggero", hanno fatto questa mattina nel Chiostro del Museo Diocesano. Una vera lezione di giornalismo, narrata da chi ha vissuto l'esperienza sul campo con racconti sconcertanti sulla censura americana imposta agli inviati durante la Guerra del Golfo, una guerra che mai nessuno ha potuto realmente riferire. Entrambi hanno voluto evidenziare l'importanza del lavoro dell'inviato, un mestiere rischioso, ma necessario, capace di offrire testimonianze autentiche, viste da vicino, viste sul posto. In un mondo in cui l'informazione è industriale e mero spettacolo, dove spariscono inchieste e approfondimenti, ci si augura che almeno in futuro possa sopravvivere il reportage, modo indispensabile per tramandare la memoria delle vittime casuali, di quei nomi innocenti che non appariranno mai sui giornali.

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