09/09/2005
LA COSCIENZA È UNA COINCIDENZA COSMICA?
2005_09_10_098
«Sono andato alla ricerca delle nostre radici biologiche. E mi sono chiesto se la nostra coscienza sia solo un caso, come gli scienziati sono soliti credere. Forse la vita e la coscienza sono una parte essenziale dell'universo, tanto quanto le galassie e le stelle». Dopo aver insegnato per alcuni anni, Jostein Gaarder ha deciso di iniziare a scrivere romanzi. I suoi libri - "L'enigma del solitario"; "Il mondo di Sofia"; "La ragazza delle arance"; solo per citarne alcuni - trattano temi che vanno dalla filosofia alla religione, dalla cosmologia alle scienze biologiche, e sono presto diventati campioni di vendite in tutto il mondo. Lo intervista il giornalista Alessandro Zaccuri.
L'evento 098 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente il suo svolgimento era previsto Venerdì alle ore 18:15.
L'evento 098 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente il suo svolgimento era previsto Venerdì alle ore 18:15.
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I tuoni e il fragore; un vero e proprio nubifragio ha scandito l'intervento appassionato e ironico di Jostein Gaarder, che ha sorriso allo scatenarsi degli elementi come a una perfetta scenografia per un melodramma italiano. Comunicativo ed estroverso, l'autore norvegese ha colto lo spunto meteorologico per sottolineare come questa vendetta della natura ci ricordi che non dobbiamo considerarci solo 'esseri culturali', come d'altronde ribadito in opere come "Il mondo di Sofia", ma anche esseri con un'identità naturale e una responsabilità verso questo pianeta, che periodicamente si prende delle rivincite. Rivincite come quelle dell'autore che, intervistato da Alessandro Zaccuri, ha rivelato l'esperienza che sta all'origine della sua ispirazione letteraria e filosofica: la scoperta, fatta a undici anni, di essere parte di un universo e la presa di coscienza della straordinarità, la finitezza e il mistero dell'esistenza umana. L'incomprensione e il disagio opposti dal mondo adulto alle sue domande di bambino sono alla base del suo lavoro di scrittore: «tutti i libri scritti da allora sono una vendetta, come quella di questo temporale»!