11/09/2005
POETI, POESIA E ANTOLOGIE DEL NOVECENTO
2005_09_11_203
2. Dopo la lirica. Poeti italiani 1960 - 2000
Quell'esercizio critico che va sotto il nome di 'antologia', che negli anni Sessanta Luciano Anceschi definì, licenziando la sua "Lirica del Novecento", «estremo, difficile, e anche sempre un po' indiscreto», sembra essere oggi tornato di grande interesse. Due antologie recenti disegnano e interpretano, nei loro diversi modi, la fertile complessità della poesia dell'ultimo quarantennio del Novecento. Due incontri per leggerle e discuterne insieme ai curatori e ai poeti.
Quell'esercizio critico che va sotto il nome di 'antologia', che negli anni Sessanta Luciano Anceschi definì, licenziando la sua "Lirica del Novecento", «estremo, difficile, e anche sempre un po' indiscreto», sembra essere oggi tornato di grande interesse. Due antologie recenti disegnano e interpretano, nei loro diversi modi, la fertile complessità della poesia dell'ultimo quarantennio del Novecento. Due incontri per leggerle e discuterne insieme ai curatori e ai poeti.
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Italiano
In questo secondo appuntamento con la poesia e le sue antologie, viene presentato da Mario Artioli l'ultimo volume di Enrico Testa, "Dopo la lirica". Con il moderatore e al curatore dell'antologia dei poeti italiani dal 1960 al 2000, sul palco erano presenti i due autori presenti nella raccolta, Antonella Anedda e Cesare Viviani. Da subito viene esposto il significato di questo lavoro: oltre all'importanza della forma antologica, in quanto per molti la poesia è conosciuta proprio attraverso questo mezzo e non più oltre, il titolo rimanda a quella frattura avvenuta proprio dal '60: è all'incirca da quest'anno in poi che infatti si cerca di superare la modalità della trasmissione diretta del mondo dell'io del «poeta che guarda sé stesso» con stilemi volutamente e fortemente antilirici, l'uso insistito e generale di moduli narrativi e lingua bassa e gergale. Questa antologia, che comunque non è ovviamente un'opera a sé dal curatore ma, anzi, ne riflette la poetica e l'idea che ha sulla poesia stessa, per dichiarazione del curatore è più «un saggio in forma antologica» o comunque un'«antologia con elementi saggistici», con una struttura organica delineata dai precisi 'fili' che collegano tra loro le varie presentazioni degli autori. Tra questi, Antonella Anedda e Cesare Viviani hanno intervallato la presentazione del volume con loro interventi e letture poetiche, supportando con i propri testi quanto esposto prima dal curatore.