11/09/2005
LE ITALIANE IN ALGERI . Tre donne italiane in oriente
2005_09_11_208
Una conferenza-spettacolo son et lumière di Luca Scarlini
L'Oriente, tra mito e realtà, per le donne italiane a lungo è stato soprattutto un luogo temuto, ma tre signore italiane hanno scelto invece, per ragioni culturali e politiche, di vivere in questo mondo tra '800 e '900. Cristina di Belgiojoso, protagonista assoluta del Risorgimento italiano, fu a capo di una comune pre-hippy in Turchia, Leda Rafanelli, musulmana e anarchica, adottò entrambe queste sue identità a Alessandria d'Egitto e Fausta Cialente, recentemente riscoperta, ha narrato le glorie e i disastri di quella città cosmopolita in libri incisivi come "Ballata Levantina". Luca Scarlini ripercorre, con musica e immagini, la storia di queste figure sospese tra due mondi.
L'Oriente, tra mito e realtà, per le donne italiane a lungo è stato soprattutto un luogo temuto, ma tre signore italiane hanno scelto invece, per ragioni culturali e politiche, di vivere in questo mondo tra '800 e '900. Cristina di Belgiojoso, protagonista assoluta del Risorgimento italiano, fu a capo di una comune pre-hippy in Turchia, Leda Rafanelli, musulmana e anarchica, adottò entrambe queste sue identità a Alessandria d'Egitto e Fausta Cialente, recentemente riscoperta, ha narrato le glorie e i disastri di quella città cosmopolita in libri incisivi come "Ballata Levantina". Luca Scarlini ripercorre, con musica e immagini, la storia di queste figure sospese tra due mondi.
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Italiano
L'immaginario che ci accompagna quando pensiamo al rapporto Oriente-Occidente affonda le sue radici molto lontano. Siamo nel 1448, in un minuscolo paese chiamato Fondi di Ciociaria. Giulia Gonzaga Colonna è la donna più bella del Rinascimento, e fugge frettolosamente come una ninfa, inseguita dal satiro. Il satiro è niente meno che il pirata Barbarossa. Luca Scarlini, al Teatro Bibiena, si muove su di un palco a scena minima: tutto il resto lo fa il suo carisma. L'Oriente diviene allora lo sfondo per raccontare le storie di tre donne atipiche. Cristina Trivulzio di Belgioioso è, per sua stessa ammissione, una bambola da salotto. Ha un solo difetto: è anti-austriacante. Dopo il tragico fallimento delle 5 giornate milanesi del 1848, trova in Anatolia un'ultima chance. Leda Ravanelli è una zingara, musulmana e anarchica, che lega il suo destino ad Alessandria, in Egitto. Si definisce brutta, ma può avere tutti gli uomini che vuole. Fugace è la sua relazione con Carlo Carrà, pittore, uno dei maggiori futuristi. Nel 1913 il suo fidanzato era un certo Benito, giovane imprenditore romagnolo, direttore dell'Avanti. Mussolini sarà proprio colui che le rovinerà la vita. Fausta Cialente arriva in Egitto molto più tardi. Rifiuta l'ambiente levantino: gente che pensa solo agli affari. Nel 1940 fonda radio Kairo, compiendo una crudele parodia della propaganda fascista. Tre donne per le quali se i padri se ne sono andati, non hanno avuto paura di combattere i bassi stereotipi del proprio tempo. Dedicato a loro.