07/09/2006
DUE PASSI NEL CREATO
2006_09_07_026
La terra sulla quale camminiamo non è un giacimento e non è una cornucopia. La scrittura, da quando esiste, racconta il Creato intorno. Oggi che rischiamo di perderlo serve una filosofia per curare le malattie dello sviluppo. Ne discutono lo scrittore Giorgio Todde ("E quale amor non cambia"), l'urbanista Edoardo Salzano ("Fondamenti di urbanistica") e il giornalista Francesco Erbani ("L'Italia maltrattata").
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Italiano
L'incontro svoltosi nella Chiesa di Santa Paola, ha riunito l'urbanista Edoardo Salzano, lo scrittore Giorgio Todde e il giornalista Francesco Erbani ed ha affrontato il complicato rapporto tra uomo e natura? Un excursus letterario-filosofico sulle caratteristiche di questo rapporto nell'età moderna apre l'incontro: così l'urbanista Salzano ci parla della natura umanizzata del Settecento e della natura come scenario idoneo a racchiudere passioni e impressioni dell'Ottocento Romantico? Con i contributi di Erbani e Todde, arriviamo poi all'epoca contemporanea, dove l'uomo ha economizzato anche il concetto di natura: «la concezione liberista del mondo è la prima causa dell'impoverimento delle risorse naturali», viene dichiarato con forza; Salzano rimarca i pericoli della privatizzazione di beni comuni esposti al rischio di diventare merce: a partire da queste riflessioni gli interventi del pubblico hanno poi spinto gli autori ad un approfondimento sul tema molto attuale dello sviluppo sostenibile.