07/09/2006

MMBB


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Mercedes Martini (MM) ha voluto confrontarsi con Bertolt Brecht (BB), e ha scoperto quanto fosse profeta del mondo d'oggi, di una storia che sa purtroppo essere solo uguale a se stessa. Si pone così le stesse domande, riscopre l'essenziale, usa le sue parole. E si confronta con la musica, altro e stimolante interlocutore. Liberato dalle cineserie e dall'ingombro del teatro epico grazie all'ironia e alla passione di MM, Brecht riemerge cantando: non è più il 'soldato morto' della Germania staliniana, è il giovane poeta anarchico che, con Rimbaud, voleva cambiare la vita.
 Paolo Coletta: pianoforte ed elaborazioni musicali; Riccardo Barbera: contrabbasso; Francesco Ballanti: batteria
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Italiano
Bastano un pianoforte, un contrabbasso e una batteria a far rivivere i versi di Bertolt Brecht? Non solo. Servono anche Mercedes Martini, il suo istrionismo, la voce duttile e una lavagna. Al Teatro Bibiena, MM ha rinnovato il suo incontro con BB. "MMBB" dunque il titolo dello spettacolo, una scritta a caratteri cubitali che campeggia sulla scena. Un monito, a ricordare a tutti che sul palco c'è Mercedes Martini, ma c'è anche, e soprattutto, Bertolt Brecht. Lei lo presenta al pubblico e generosa gli presta la sua voce, il suo corpo, affinché al pubblico possa giungere la sua gioia di vivere, i suoi amori, i ricordi, le paure, il timore di essere l'unico a presentire l'orrore che avanza. MMBB, però, non è un monologo: è un dialogo tra attore e scrittore, tra presente e passato, uniti quasi sempre e solo nelle tragedie. Ma è anche una polifonia a cui partecipa l'ebrea Judith, simbolo della rassegnazione prima e della ribellione poi. Una coralità che include gli strumenti e la musica e le scritte col gesso sulla lavagna che fanno apparire sulla scena susini in fiore, stelle cadenti e una luna che strappa il cuore. E durante gli applausi un'altra voce, napoletana: Eduardo de Filippo, «Io vulesse truva' pace».

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