08/09/2006
David Sedaris con Massimo Cirri
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Lo scrittore di origine greca, considerato il più grande umorista americano, raccoglie nei suoi pungenti e dissacranti racconti, (da "Me parlare bello un giorno" al recente "Mi raccomando: tutti vestiti bene") la vita quotidiana della classe media americana, ispirandosi alla sua numerosa famiglia. Con l'ironico conduttore radiofonico Massimo Cirri parlerà di fonti, ispirazioni e conseguenze delle sue storie.
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Mantova saluta fragorosamente David Sedaris, figlio dell'America più irriverente e del Sol Levante. A Palazzo San Sebastiano, dentro un caldo soffocante ma non troppo, Massimo Cirri è lo sparring partner ideale dello scrittore dalle origini greche. Quanto è corrosivo (e impenitente) l'uno, tanto è cattivo ed istrionico l'altro. L'ironia feroce di Sedaris è davvero attraente: ne sono divertiti 'Boosta' e Pietro Grossi, anche loro accorsi per il fustigatore dei costumi della middle class americana. Le risate echeggiano in gran quantità, numerose quanto le autopsie in un obitorio, una dietro l'altra. Sedaris, uomo minuto e con la voce da ragazzina, scherza sul mondo e su se stesso, lui fuggito otto anni or sono a Parigi per poter fumare in libertà, e che ora invece sogna Tokyo ed il Giappone («là è il futuro», dice). I ritmi veloci e sostenuti dell'evento ricalcano quelli d'un programma radiofonico, e Sedaris è a suo agio nel raccontare la sua carriera di scrittore nata qualche anno fa, dentro un magazzino in pieno periodo natalizio, mentre lavorava come elfo. Ma i pensieri dell'autore americano, che ammette di non sentirsi per nulla greco, tornano sempre e irrimediabilmente all'agognato Giappone, sotto forma di aneddoti o battute. «Arigato», quindi, si caldeggiano lunghe visite in Giappone.