08/09/2006
FINALE DI PARTITA di Samuel Beckett. Allestimento da scacchiera per pedine e due giocatori
2006_09_08_122
Evento ripetuto
«Hamm è il re in questa partita a scacchi persa fin dall'inizio. Nel finale fa delle mosse senza senso che soltanto un cattivo giocatore farebbe. Un bravo giocatore avrebbe già rinunciato da tempo. Sta soltanto cercando di rinviare la fine inevitabile» (Samuel Beckett). Una partita a scacchi tra attori-giocatori che muovono le pedine-personaggi: in questo Finale di partita il capolavoro di Beckett è una sinfonia di mosse e contromosse, botte e risposte, pause, riflessioni, sospiri, rinunce. Scenografie e figure: Cikuska; maschere: fratelli De Marchi .
«Hamm è il re in questa partita a scacchi persa fin dall'inizio. Nel finale fa delle mosse senza senso che soltanto un cattivo giocatore farebbe. Un bravo giocatore avrebbe già rinunciato da tempo. Sta soltanto cercando di rinviare la fine inevitabile» (Samuel Beckett). Una partita a scacchi tra attori-giocatori che muovono le pedine-personaggi: in questo Finale di partita il capolavoro di Beckett è una sinfonia di mosse e contromosse, botte e risposte, pause, riflessioni, sospiri, rinunce. Scenografie e figure: Cikuska; maschere: fratelli De Marchi .
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Italiano
I due attori del Teatrino Giullare mettono in scena un Beckett stilizzato eppure intenso nella loro riuscita rielaborazione. Nel "Finale di partita" in scena al piccolo Teatrino di Palazzo d'Arco, il buio avvolge i due noti protagonisti della pièce e i due coprotagonisti, Nagg e Nell, diventati scheletri in spazzatura ed interpretati con toni di aspra ironia. Ad illuminare la scena della partita, una piccola lampada di latta, quanto basta a rendere visibili i quotidiani gesti di Hamm e Clov, pedine d'una polverosa scacchiera mosse da due voci mascherate. L'attenzione del pubblico è catturata dalla partita sempre sul punto di finire, dalle inquiete pedine sempre ansiose di provare ad andarsene, ad uscire di scena, a smettere di giocare.