08/09/2006
MADE IN ITALY
2006_09_08_128
Evento ripetuto
Un'autobiografia antropologica narrata sotto la luce delle trasformazioni che si sono succedute dal dopoguerra ad oggi: "Made in Italy" è l'ultimo lavoro di Vincenzo Cerami, scritto per festeggiare i dieci anni di Festivaletteratura. Dalla fine della fame alla dissoluzione delle parrocchie, all'arrivo della televisione, agli ultimi rantoli della società contadina, all'irruzione del benessere seguita dai controversi aneliti del Sessantotto. E poi l'oggi globale, la famiglia, l'anomia, la paura. con Aisha e Vincenzo Cerami; gioco di musiche: Nicola Piovani; gioco di immagini: Giorgio Di Tullio; pianoforte: Enrico Arias. Una produzione Ambra Jovinelli in collaborazione con Festivaletteratura.
Un'autobiografia antropologica narrata sotto la luce delle trasformazioni che si sono succedute dal dopoguerra ad oggi: "Made in Italy" è l'ultimo lavoro di Vincenzo Cerami, scritto per festeggiare i dieci anni di Festivaletteratura. Dalla fine della fame alla dissoluzione delle parrocchie, all'arrivo della televisione, agli ultimi rantoli della società contadina, all'irruzione del benessere seguita dai controversi aneliti del Sessantotto. E poi l'oggi globale, la famiglia, l'anomia, la paura. con Aisha e Vincenzo Cerami; gioco di musiche: Nicola Piovani; gioco di immagini: Giorgio Di Tullio; pianoforte: Enrico Arias. Una produzione Ambra Jovinelli in collaborazione con Festivaletteratura.
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Italiano
Teatro Ariston al completo per lo spettacolo di Vincenzo Cerami. Ci vuole raccontare la Storia d'Italia, ma secondo Cerami la vera storia non è ciò che succede, ma ciò che non succede. La storia italiana è la storia dei sogni del cassetto, delle idee mai realizzate - commenta dal palcoscenico. Racconta degli anni '50 in cui il programma diventa la bellezza: si vuole cambiare la forma a tutto, anche dagli oggetti più semplici ci si aspetta funzionalità e bellezza. È l'Italia costruita, è la menzogna che dilaga! L'arte entra nell'industria per modificare tutto. Arriva il '68 con la sua plastica e il suo plexiglas, in questi anni tutti devono avere il diritto di comprare tutto, non c'è più la bellezza aristocratica. Negli anni '80 la bellezza parla: arriva il vivavoce, la segreteria telefonica e il telefonino. Ormai è qualcun altro che decide cosa deve piacerci. Il '900 è il secolo della velocità, il nostro secolo invece è il secolo della velocità immobile: oggi si fa tutto da seduti, tanto che Cerami si immagina in un futuro prossimo un abito tecnologico e interattivo capace di contare i battiti del nostro cuore e di inviare il risultato, attraverso internet, al nostro sedentario cardiologo. Quella del 2000 è un'Italia che non ha voglia di fare niente, il cui unico obiettivo è vivere il più a lungo possibile senza preoccuparsi se la società invecchia, ricorrendo a tutte le conoscenze della medicina. L'Italia è campione del mondo di design, ma la storia dell'Italia è la storia delle idee non realizzate e non utilizzabili. Ci siamo lasciati ingannare delle belle forme e dalle immagini, non ci resta che chiudere gli occhi, non ci rimane che lo sciopero degli occhi. Ma è veramente uno sciopero o ci siamo accecati come Edipo? Per Cerami la questione da affrontare a questo punto è come faranno gli uomini a vivere sempre di notte.