10/09/2006
Domenico Cacopardo e Gianrico Carofiglio con Pietro Cheli
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Da una parte l'avvocato Guerrieri e Bari ("Ad occhi chiusi", "Casablanca"); dall'altra il procuratore della repubblica Agrò e Viterbo ("L'accademia di vicolo Baciadonne"): due maestri del giallo di ambientazione italiana si confrontano, con la sapiente conduzione di Pietro Cheli, su caratteristiche, motivi, luoghi e personaggi che hanno portato al successo i loro libri.
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Italiano
«Autori noir che indagano nella mente dei personaggi». Così Pietro Cheli ha definito Gianrico Carofiglio e Domenico Cacopardo nell'evento tenuto al Chiostro di Santa Paola. I due autori hanno spiegato di aver iniziato a scrivere noir quasi per caso. Cacopardo su sollecitazione del suo editore ha scritto "Le endiadi del Dottor Agrò", mentre Carofiglio era convinto che il suo primo romanzo "Testimone inconsapevole", potesse essere inserito tra i romanzi di formazione, visto che pone in luce carattere e psicologia del protagonista, l'Avvocato Guerrieri. Diversi tra loro sono i protagonisti dei due romanzi. Guido Guerrieri è un uomo a volte ironico, a volte triste, che, nonostante i suoi successi come avvocato teme di sentirsi inadeguato nell'affrontare i casi più spinosi. Il Procuratore Agrò è un uomo normale, quasi modesto, che studia le vittime per scoprire il colpevole perché è dalla vita della vittima che scaturisce il movente per il crimine. Ma i personaggi dei libri sono forse un alter ego dei loro autori? Carofiglio nega decisamente, e con un pizzico di ironia, aggiunge che neppure il protagonista del suo terzo romanzo "Il passato è una terra straniera", lo ritrae, nonostante la maggior parte dei critici letterari pensino il contrario. Cacopardo spiega che ognuno ha le sue esperienze di vita, che pur senza essere trasfuse nei romanzi, senza dubbio influenzano l'autore. Senza dubbio un evento interessante e ricco di spunti per il pubblico che, come ha osservato una spettatrice, può finalmente conoscere il volto degli autori oltre che leggere le loro opere.