10/09/2006

LA RIVOLUZIONE DEL MICROCREDITO


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«Bisogna concedere fiducia (...) perché tutti possano prendere parte attiva al sistema di mercato. Invece, in Europa soprattutto, ci si ostina a pensare solo in base al profitto e per proteggere i meno abbienti si mettono in atto politiche assistenziali che li riducono a meri soggetti passivi». Attraverso l'ADIE (Associazione per il diritto all'iniziativa economica), Maria Nowak, autrice di "Non si presta solo ai ricchi", ha riproposto con successo in Francia i principi della microfinanza sperimentati in Asia dalla Grameen Bank di Muhammad Yunus. L'economista viene intervistata dagli operatori dell'Associazione Micro.Bo.

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Nel 2006 milioni di persone sono senza lavoro. Chi è più fortunato e vive in uno stato con sistema assistenzialista, il cosidetto welfare state, in qualche modo riesce a sopravvivere, chi invece vive in paesi del terzo mondo o sfrenatamente capitalistici rischia di morire per una semplice malattia. Maria Nowac ha cercato di risolvere il problema in modo nuovo, attraverso l'introduzione del microcredito, un concetto nuovo che crea posti di lavoro e cerca di unire, spesso riuscendoci, dimensioni sociali ed economiche. Non cadiamo nel facile errore di pensare che questo rivoluzionario mezzo possa essere applicato solo nei paesi in via di sviluppo. Infatti dopo essere stato sperimentato in paesi asiatici e africani offrendo nuovo possibilità occupazionali, ha iniziato a prendere piede anche in Europa orientale e Francia. Il microcredito ha fatto uscire persone meno fortunate da uno stato d'insoddisfazione economica e disagio sociale, anche perché per arrivare ad usufruire di un finanziamento l'individuo deve avere spirito d'iniziativa e corraggio di mettersi in gioco, acquisendo così sicurezza nei propri mezzi.

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