10/09/2006

LE AVVENTURE DI UNA VAGABONDA: STORIA DI COLETTE
. Una conferenza-spettacolo per parole, musiche e immagini di Luca Scarlini


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Colette (1873-1954) è una delle voci maggiori della letteratura francese del Novecento, eppure il suo riconoscimento è stato tardivo, per una sorta di sospetto nei confronti di un'autrice che ha scelto di mettersi in scena tra scrittura e teatro. Luca Scarlini ne ripercorre gli accidentati itinerari, tra suoni e immagini, sulla falsariga di una delle opere più sorprendenti, "Il puro e l'impuro" (1932), magistrale esplorazione di una Parigi presentata come notturno palcoscenico del desiderio. 

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Italiano
Luca Scarlini è la voce narrante, da solo riesce a riempire tutto il palcoscenico del Teatro Bibiena. Squadra che vince non si cambia, allora la formula adottata dal nostro è sempre la stessa: conferenza - spettacolo per parole, musiche e immagini. Il tema in questione è la figura straripante di Colette. Mima, attrice, grande scrittrice, poetessa in prosa: Colette - Claudine è stata queste ma molte altre cose ancora. Innanzitutto ha incarnato un personaggio, Claudine appunto, da lei stessa creato. Un personaggio che ha attraversato non una, ma più epoche, e che ha ottenuto un riconoscimento tardivo ma non troppo. Perché è vero che Colette è stata digerita dall'establishment letterario francese solo dopo la sua morte, ma sono tanti i protagonisti di quegli anni a cavallo tra Otto e Novecento che ne hanno subito l'influenza. Dagli ambienti lesbici e soft core ai musical con Chevalier, passando attraverso l'arresto per scandalo (datato 1906), il primo seno nudo offerto in fotografia, le collaborazioni con Claude Débussy e Maurice Ravel, i complici rapporti con la nipote di Oscar Wilde (Dolly), Colette ha via via costruito un mito. Considerata ora una vamp, ora una santa (o una santona?), arrivata infine ad impersonare il clown di se stessa, è stata odiata certo, ma venerata da grandi autori quali Jean Jenet e Truman Capote. Presentiamola semplicemente così, come fece lei tanti anni fa: «Sono Claudine, vado a scuola qui, ma non ci resterò per molto». Allora aveva solo sedici anni.

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