05/09/2007 - Pagine Nascoste

LES PRISONNIERS DE BECKETT


2007_09_05_PN2045
Evento ripetuto


di Mishka Saal, Canada/Francia, 2005, 90' versione originale inglese e svedese, sottotitoli in italiano
 Anteprima italiana Una storia vera, che inizia in una prigione di massima sicurezza svedese: un giovane attore, Jan Jonson, viene invitato a mettere in scena "Aspettando Godot" con cinque detenuti. Dopo un anno di prove, la prima dello spettacolo nella prigione ha un impatto tale che l'eco delle entusiastiche recensioni giunge fino allo stesso Beckett, che segue con attenzione il progetto dal suo eremo parigino. Presto tutti si fanno prendere da un entusiasmo contagioso, tanto che Jonson e il direttore del carcere ottengono l'autorizzazione a portare la troupe dei cinque detenuti-attori fino a Göteborg, per una recita in un vero teatro, che li dovrà consacrare. Un permesso straordinario a cui seguirà un evento ancor più spettacolare...

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Ci sono connessioni tra "Aspettando Godot" di Samuel Beckett e la vita (reale) delle persone? Più di quanto si possa pensare, secondo il film di Mishka Saal, dato che cinque detenuti di una prigione di massima sicurezza della Svezia trovano nuovamente una raison d'être nel teatro - e nella fattispecie nella rappresentazione del magnum opus di Beckett. Dopo eleganti parallelismi tra Godot, che ineluttabilmente non arriva mai, e la vita in prigione, passata ad aspettare disperatamente che succeda qualcosa, il film si sposta su un piano più terreno: la 'compagnia teatrale' viene invitata a Göteborg per una prima rappresentazione esterna. Dopo svariati tentativi di convincimento, si riesce finalmente a convincere il direttore della prigione, e lo spettacolo fa presto il tutto esaurito. La cronaca nazionale recensisce ottimamente la pièce, che attira addirittura la curiosità di Sam Beckett stesso, il quale propone al regista uno sfuggevole incontro a Parigi, dove, molto laconico, si limiterà a complimentarsi con lui. Ma per i detenuti, dopo un altro paio di spettacoli, è ora di tornare in prigione, sensazione insostenibile dopo aver vissuto di nuovo la libertà. Dopo aver distrutto tutti i loro souvenir e i regali del viaggio e aver negato loro un weekend con la famiglia, il direttore - passato un po' di tempo - concede agli attori un altro tour. E accade l'inevitabile: i prigionieri, stanchi di aspettare il loro Godot che li salvi, scappano. Dall'ingresso del teatro, così come sono entrati. Scappano prima della rappresentazione, e un po' ne sono dispiaciuti. Anche al regista dispiace, ma lui può capire. Chapeau.

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