07/09/2007 - Pagine Nascoste


ARTHUR RIMBAUD. QUOI? L'ETERNITÉ... / LALLA ROMANO. WINTERREISE

2007_09_07_PN2230
Evento ripetuto


ARTHUR RIMBAUD. QUOI? L'ETERNITÉ... di Etienne Faure, Francia, 2005, 58' versione originale francese, sottotitoli in italiano. 


Un omaggio a un poeta universale e senza tempo, delle cui parole oggi più che mai sentiamo il bisogno, quando la sua mitologia rischia di farci scordare chi fu davvero: una figura unica nella storia delle letteratura. Il documentario propone documenti originali, manoscritti, estratti di film, testimonianze d'epoca e odierne, per condurci sulle tracce del vagabondare febbrile e della biografia di Rimbaud. Una sarabanda di immagini e una moltitudine di voci, celebri e sconosciute, tutte ugualmente appassionate di Rimbaud e qui impegnate nella lettura di estratti dalle sue poesie e dalle sue lettere.


Preceduto da LALLA ROMANO. WINTERREISE di William Farnesi, Italia, 2006, 5'

Una lettura dell'opera di Lalla Romano attraverso il tema dell'inverno, visto come musica e silenzio, sogno e fioritura. La camera, spesso in soggettiva, mostra un inverno nella Valle Stura di Demonte, luogo dell'infanzia della scrittrice.
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Il pubblico si porta maglioni e giacchetti da casa pur di non perdere l'appuntamento con un poeta d'altri tempi. Sono le 22:30 di una fredda serata mantovana al cinema Mignon, e sembra proprio che Arthur Rimbaud sia qui come ospite d'eccezione. Il merito è del documentario di Etienne Faure, una biografia filmica in perfetto stile francese. Una forma di racconto lineare e sentimentale ci insegna la vita di questo 'fanciullo' francese, che inventò una nuova lingua poetica a soli 16 anni. Smise di scrivere poesie a 20 anni perché, diceva, «je ne sais plus parler». A ripercorrere le sue avventure e le sue disperazioni ci sono foto, disegni, appunti di viaggio. Documenti preziosi per seguire l'incessante vagabondaggio di Rimbaud, che ad un certo punto partì e cominciò a vivere di commercio, di traffici e di varie attività in Europa e soprattutto in Africa. Partiva per dimenticarsi. Per dimenticare la Parigi delle immense aspirazioni e delle tante delusioni, la Parigi teatro di un rapporto troppo intenso con Paul Verlaine. Oltre a queste testimonianze, nel film si vedono gli occhi di ragazzi di tutto il mondo che, dai luoghi più strani, prendono in mano un suo libro e leggono ad alta voce i suoi versi. E poi ci sono i volti dei ragazzi di Charleville, sua città natale, volti che forse ricordano la limpidezza di questo poeta-bambino e che dicono di lui la verità più semplice e più profonda : «Rimbaud? C'est un grand poète».

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