08/09/2007

LE INFINITE ROTTE DELLA LETTERATURA


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Parafrasando la sua passione per il mare e la sua capacità unica di sorprendere il lettore con libri sempre diversi, giocando con abilità su vari registri tematici e letterari, lo scrittore svedese Bjorn Larsson ("La vera storia del pirata Long John Silver"; "Bisogno di libertà") ci ricorda che «la letteratura deve essere un viaggio da cui non si ritorna gli stessi di quando si è partiti». Lo incrocia Simonetta Bitasi.

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Italiano
Nello scenario suggestivo del chiostro del palazzo di San Sebastiano, lo scrittore svedese Bjorn Larsson conversa amabilmente e sorprendentemente in italiano. Le sue parole vivificano un mondo fatto di mare e libertà, di immaginazione. Libertà e immaginazione sono due delle parole chiave del affascinante mondo di Bjorn Larsson. Il cielo sopra Mantova è blu, come il mare che le sue parole evocano, e ci sente bene nel ritrovarsi a sentire frasi come «Scrivere è invogliare il lettore a vivere» o «la letteratura non deve descrivere la realtà, né essere una fuga da essa, la letteratura deve essere una fuga verso la realtà». Le rotte della letteratura, secondo Larsson, sono le rotte dell'immaginazione perché «la chiave dell'essere umano è la libertà di immaginare». Bjorn Larsson dialoga con Simonetta Bitasi regalandoci un'ora di leggerezza e libertà. Il sole è al tramonto e può sembrare di essere cullati dalle onde di un mare calmo e accarezzati dalle mani di un vento benevolo. La risposta alla prima domanda restituisce l'immagine di un uomo attento a cogliere i diversi aspetti delle cose e soprattutto felice di condividere con la piccola figlia i frutti raccolti dalla sua avventurosa vita. Citando dal testo di un libro di Larsson, Simonetta Bitasi ha chiesto di spiegare la frase «vedere sempre le stesse le appanna ed equivale a non vedere più bene». Bisogna cambiare per vivere meglio. La lettura può essere un rimedio? Dipende da che lettura e da che scrittore. Esistono libri che hanno cambiato la sua vita? Ha letto molto fin da piccolo e le passioni cambiavano a seconda del libro letto: geologo, speleologo, sub ed infine scrittore sotto l'influenza di Hemingway. Come scrittore raggiunge lo scopo se i suoi libri fungono da incoraggiamento a quanti cercano di vivere in un modo diverso. E la scrittura serve per invogliare se stesso e i suoi lettori a vivere. Una sonora risata scatta quando Larsson sostiene che i politici dovrebbero leggere più romanzi perché un bravo scrittore riesce ad immaginare ciò che esiste ma non è ancora stato realizzato. In America, dopo l'undici settembre un politico aveva dichiarato che l'accaduto era veramente inimmaginabile. Un bravo scrittore avrebbe potuto immaginarlo! Le risa continuano su vari aneddoti come quello della prigione di sei mesi perché si era rifiutato di continuare il servizio militare infastidito dalla frase di un sergente: «voi siete qui per obbedire senza pensare!». Non mancano, però, i commenti seri e a cadere nel mirino sono i giovani odierni che invece di essere ribelli e sognatori sono solo consumisti. La colpa è della sua generazione. Generazione che ha cambiato anche il modo di vivere il mare: le barche a vela si fermano per far riparare il televisore. Larsson e la moglie hanno vissuto sei anni in mare senza televisione e con solo un metro disponibile da dedicare alla presenza di libri. Hanno deciso di scendere quando è nata loro figli che è stata anche la causa del suo primo senso di responsabilità. Parlando di scrittori ama Dumas e Stevenson, capaci di costruire personaggi indimenticabili e critica Joyce dotato di uno stile eccelso ma vuoto dopo le prime cento pagine. Un buon amico è D'Artagnan che si può amare senza riserve. Non smette di stupire neanche quando afferma che ultimamente sta rileggendo Lupin: venti libri. Rileggere è un piacere e fornisce la possibilità di ritrovare freschezza. Un ulteriore pensiero è dedicato al nomadismo. Si è definito «un nomade a velocità moderata» nel senso che il suo viaggio non è mai stato frenetico. Il tempo di sosta è stato sempre adeguato per imparare la lingua e conoscere le persone. Si prosegue con una battuta su D'Alema. Il presidente degli Esteri aveva espresso giudizi positivi sul suo ultimo libro. I giornalisti si erano precipitati a fare domande su possibili interessi comuni ma Larsson non sapeva chi fosse D'Alema. È stato simpatico, in seguito, conoscere D'Alema e scoprire che gli interessi comuni sono la letteratura e la vela. Chiude l'intervento una domanda dal pubblico che lega libertà e solitudine. La risposta si commenta da sola: la libertà è un valore assoluto ma bisogna imparare a condividerla con l'amore, l'amicizia, i figli, le barche e chi più ne ha più ne metta!

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