04/09/2008

ALLA RICERCA DELLE DONNE PERDUTE


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Dopo decenni di lotte per l'emancipazione e di risultati faticosamente ottenuti, il rischio per le donne è quello dell'omologazione sessuale e della perdita della propria differenza. In un momento di profonda ridefinizione delle culture di genere - maschile e femminile - c'è in atto una tendenza a confondere l'acquisizione di pari diritti e opportunità con l'adesione a un modello maschile 'globale'. Senza contare che le ridefinizioni dei vari canoni continuano a ignorare le grandi autrici. Ne discutono Marina Terragni ("La scomparsa delle donne") e Monica Farnetti ("Tutte signore di mio gusto"), esperta di scrittura femminile.



L'evento 15 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente non era prevista la presenza di Annarosa Buttarelli.
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Il titolo dell'evento è provocatorio, ma a giudicare dal numero di donne accorse ad ascoltare, la "ricerca delle donne perdute" non sembra poi così complessa. Eppure, secondo Marina Terragni e Monica Farnetti c'è ancora tanto lavoro da fare. I loro racconti, i loro consigli sono profondamente sentiti, e dettati da un profondo amore del loro 'essere donna'. Un essere cercato, ci dicono, a volte faticosamente, anche con l'aiuto dei libri di quelle donne che spesso, pur essendo importanti, non si trovano nei libri di storia della letteratura. Nessuna domanda da parte del pubblico, bensì condivisione delle opinioni e delle esperienze individuali; e il dialogo tra i singoli (anzi, le singole) continua anche all'uscita dall'evento. Il discorso appassionato delle due autrici ha raggiunto l'obiettivo, accendendo una scintilla di qualche tipo. È vero, c'è ancora tanto da fare, ma le donne sembrano disposte a farlo.

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