06/09/2008

UNA TAZZA DI MARE IN TEMPESTA. Navi e balene dal Moby Dick: un viaggio


2008_09_06_134
dai 10 ai 99 anni

Evento ripetuto


Che cosa ti fa venire in mente il rumore del mare? Il Moby Dick di Melville. Tutto il mare in un libro. S'accende qualcosa ogni volta che lo si prende in mano, il libro, e allora si comincia a immaginare in grande: balene, velieri, oceani, via, le cose più esagerate. Una tazza di mare in tempesta: una piccola performance per poco pubblico con piccoli oggetti che evocano grandi cose. Come se si fosse nella stiva di una baleniera.
 con Silvio Martini; drammaturgia Roberto Abbiati e Silvio Martini; musiche e registrazioni a cura di Fabio Befana.



Lo spettacolo viene replicato due volte per 15 persone: primo turno 11:30, secondo turno 12:00.

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Italiano
Allo spettacolo di Roberto Abbiati non si è solo spettatori, ma parte attiva. Superando le reticenze di alcuni, l'autore ci fa accomodare in una piccola stanza di legno, dove ci si siede su degli sgabelli che diventano parte della stiva di una baleniera, quella del capitano Achab di Moby Dick. Abbiati chiude la porta della stanza, lasciandoci al buio ad aspettare. Da qui inizia il racconto di Moby Dick da parte di Ismaele, interpretato da Abbiati, narratore e membro dell'equipaggio. Finti quadri alle pareti, diversi oggetti e una credenza, servono all'autore per apparire ogni volta in un punto diverso e a raccontarci la storia con la mimica, oltre che con le parole. Quando si arriva al momento della tempesta, dal tetto piove davvero acqua sopra alcuni sorpresi e divertiti spettatori. Ismaele sarà l'unico sopravvissuto a poter testimoniare la disfatta del capitano Achab. Nel suo folle desiderio di uccidere Moby Dick, perderà lui stesso la vita, facendo anche affondare la baleniera. Ismaele, finito dentro un barile, verrà trascinato per giorni dal mare fino a che una nave non lo trarrà in salvo. Nave che «cercava un figlio perso in mare, ma trovò solo un orfano».

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