06/09/2008
Valeria Parrella con Lella Costa
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Valeria Parrella è una giovane autrice napoletana arrivata per la prima volta al Festival nel 2004 grazie a Scritture Giovani. Allora aveva pubblicato una raccolta di racconti, "Mosca più balena", otto storie di donne in una Napoli vista attraverso un caleidoscopio sociale. Da allora le donne e Napoli sono sempre rimaste nei suoi scritti: nelle raccolte di racconti come "Per grazia ricevuta", in lavori per il teatro come "3 terzi" e finalmente nel romanzo, "Uno spazio bianco", in cui Valeria Parrella racconta la dolorosa esperienza di una donna che affronta un parto prematuro. La incontra Lella Costa.
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Valeria Parrella e Lella Costa hanno incontrato il pubblico nel chiostro del Museo Diocesano per parlare dell'ultimo libro dell'autrice napoletana, "Uno spazio bianco", storia di un parto prematuro e di un'attesa snervante. Introducendo il romanzo la Parrella ha da prima tenuto a precisare come non si tratta, in tutto e per tutto, di una storia autobiografica. Questo, spiega la Parrella, anche perché compito dello scrittore è spesso quello di ascoltare storie di altri, cercando di farle proprie e, soprattutto, trovare la lingua giusta per raccontare gli avvenimenti. E la differenza tra uno scrittore bravo e uno meno bravo potrebbe essere proprio questa: tutti possono avere buone storie, ma solo pochi trovano la lingua giusta per scriverne. Ma non sono le storie le protagoniste degli scritti di Valeria. È lei stessa a dire al pubblico che le storie sono per lei una specie di escamotage per raccontare le persone, a lei interessa interrogare le loro vite, approfondire i personaggi e, intorno a loro, creare un mondo di parole. Qualche domanda del pubblico su quanto possa essere bello ritagliarsi il tempo per scrivere o del rapporto di uno scrittore con il suo libro prima e dopo la pubblicazione e poi l'incontro finisce. Valeria Parrella e Lella Costa salutano tutti. Promosse a pieni voti.