07/09/2008

UN CAPITALISMO BEN TEMPERATO


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Fin dagli anni del dopoguerra, Giorgio Ruffolo ha coniugato l'impegno politico ad un'attività professionale in ambito economico e finanziario, che lo ha portato all'ENI a fianco di Enrico Mattei e, in seguito, in vari organismi di ricerca internazionali. La sua produzione saggistica, caratterizzata da uno stile volutamente divulgativo e brillante, si è sempre concentrata sui problemi dell'economia. Al centro dei suoi ultimi libri (tra gli altri, "Il capitalismo ha i secoli contati") Ruffolo pone con determinazione il tema dei limiti con i quali l'economia occidentale è tenuta a confrontarsi a fronte delle attuali emergenze ecologiche e sociali. Lo incontra il giornalista Luca De Biase.

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Italiano
Il giornalista Luca de Biase e l'economista Giorgio Ruffolo incontrano il pubblico nel cortile di San Sebastiano per parlare di capitalismo. "Il capitalismo ha i secoli contati" è l'ultimo dei lavori di Ruffolo, impegnato a partire dal dopoguerra sia in politica che in attività professionali in ambito economico e finanziario. La sua è un'analisi molto attenta e brillante in cui cause, minacce e soluzioni vengono descritte in modo molto chiaro ed avvincente. Abolire il limite e lasciare che i confini vengano valicati, senza più programmare, sono azioni che lasciano la società cadere nello sfacelo, poiché non riconosce più i confini ecologici e sociali ed è impossibile che cresca dal punto di vista culturale. Affinché la collettività progredisca, mantenendo un sano capitalismo, occorre che costruisca un'utopia costruttiva basata su un'economia qualitativa. La nostra condizione attuale è estremamente fragile: siamo capaci di determinare il nostro destino, ma dovremmo tenere maggiormente conto delle responsabilità che questo determina. Il capitalismo dovrebbe, dunque, trasformarsi per vivere, e tenere conto di tre ambiti fondamentali: ambiente, etica e società. L'utopia concreta, proposta da Ruffolo, deve conciliare ideale e concretezza per essere alla portata della società che vuole metterla in atto. Il pubblico ha mantenuto una soglia di attenzione molto alta e, alla fine, ha rivolto al saggista molte domande. Ruffolo non ha nascosto la sua soddisfazione per avuto la possibilità di essere qui a Festivaletteratura.

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