11/09/2009
GLI AFRICANI SIAMO NOI . Biodiversità umana e politiche della razza
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«Volete vedere che faccia ha un immigrato africano? Guardatevi allo specchio». Guido Barbujani, genetista di fama internazionale, da diversi anni è impegnato in un'opera di divulgazione tesa a dimostrare l'assoluta inconsistenza di qualsiasi tentativo di legittimare su basi scientifiche il concetto di 'razza'. La nostra specie - venuta dall'Africa circa 200.000 anni fa - presenta una forte uniformità genetica di fondo, al punto che le distanze genetiche medie tra due individui sono anche maggiori di quelle esistenti tra due popolazioni. Dell'infondatezza delle identità biologiche, l'autore di "Europei senza se e senza ma" parla con la giornalista Elisabetta Tola.
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«Volete vedere che faccia ha un immigrato africano? Guardatevi allo specchio». Comincia con questa semplice domanda e con questa apparentemente strana risposta l'intervento del genetista Guido Barbujani, autore del libro "Europei senza se e senza ma". La discussione con la giornalista Elisabetta Tola continua poi in direzioni tanto diverse quanto le domande poste dal pubblico, spaziando dalla paleontologia e l'apporto che la genetica può dare alla ricerca delle nostre origini, fino ai rapporti non sempre troppo amichevoli fra gli scienziati e l'impossibilità di capire fino in fondo come funziona il nostro corpo nonostante la recente completa mappatura del genoma umano. Ma il centro del discorso ruota sempre attorno alla domanda iniziale: l'Homo Sapiens - cioé noi - viene dall'Africa, e le altre razze umane originarie del continente europeo sono progressivamente scomparse con il suo arrivo; biologicamente dunque, tutti gli esseri umani appartengono ad un'unica razza, e da un punto di vista genetico una persona asiatica non è più differente da noi stessi del nostro vicino di casa.