11/09/2009
SULLA PUNTA ESTREMA DELLA KAMČATKA
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La punta estrema della Kamčatka romantica era, per Sainte-Beuve, il luogo dove Baudelaire aveva edificato il «chiosco bizzarro» della sua prosa e della sua poesia. Partendo dall'analisi dell'unico sogno che Baudelaire abbia mai raccontato (e che si svolgeva per intero in un bordello, che era anche un museo), Roberto Calasso ci fa da guida in una visita a quel luogo desolato e attraente, a quella terra che molti allora ritenevano (e alcuni ritengono ancora oggi) inabitabile, ma dove non mancavano i visitatori, da Ingres a Rimbaud, da Degas a Proust. Una terra chiamata con nomi diversi, ma dopo Baudelaire e grazie a lui, conosciuta con uno solo: letteratura.
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Italiano
Sulla punta estrema della Kamčatka, luogo affascinante e irraggiungibile simbolo della letteratura 'troppo oltre', quindi pericolosa: là si situava, secondo Saint-Beuve, il cuore dell'opera di Charles Baudelaire. Roberto Calasso, introdotto da Ranieri Polese, alle 21:15 presso il Cortile della Cavallerizza, parla del poeta francese come della lente attraverso cui esplorare il momento cruciale della nascita del tempo che chiamiamo moderno, quella Parigi di metà '800 da cui si dipana la trama di una nuova sensibilità. La Folie Baudelaire è il sesto pannello di un polittico cominciato nei primi anni ottanta con "La rovina di Kasch": sei opere obliquamente connesse che, pur spaziando da Kafka a Tiepolo, non mancano di fornire illuminanti punti di contatto. Per indagare i tratti di questa nuova reattività percettiva lo sguardo di Calasso si sposta da Ingres a Degas, da Rimbaud fino a Proust, punta del moderno. Un'onda dalla quale non siamo ancora usciti, in quanto categorie come il postmoderno, sostiene Calasso, altro non sono che un'ammissione dell'incapacità di articolare quel che è venuto dopo. Ma i nervi del moderno sono ancora i nostri. Spazio infine alle domande del pubblico, rivolte più al Calasso editore che autore: Milan Kundera, che con "L'insostenibile leggerezza dell'essere" inaugurò la collana dell'Adelphi Fabula, è citato come esempio di scrittore unico e innovativo, nonché come dimostrazione del fatto che si possano coniugare le esigenze del bilancio con la qualità.